Hanno Detto

Adani duro sulla Juventus: «Livello basso, Spalletti già risucchiato in quella frustrazione del mondo Juve. Ha già capito questa cosa»

Juventus News 24

Published

on

Adani, ex difensore ed ora opinionista, si è espresso così a proposito della Juventus dopo la sconfitta contro il Napoli. Le sue parole

La sconfitta del “Maradona” contro il Napoli (2-1) ha riaperto il processo alla Juventus. Se Luciano Spalletti predica calma e chiede tempo, la critica inizia a perdere la pazienza. A guidare il fronte degli scettici è Lele Adani. Ospite de La Nuova DS, l’ex difensore e opinionista ha offerto un’analisi spietata del momento bianconero, mettendo in discussione non solo la qualità della rosa, ma anche l’impatto del nuovo tecnico toscano.

“Risucchiato dalla frustrazione”: l’allarme su Spalletti

Il punto di partenza è il valore della squadra. “Siamo tutti d’accordo sul fatto che il livello sia basso“, ha sentenziato Adani. Ma il vero interrogativo riguarda l’allenatore: “Spalletti quanto sta dando per alzarlo?“.

Secondo l’opinionista, anche un tecnico esperto come l’ex CT, solitamente maestro nella lettura delle gare, sta iniziando a subire l’ambiente: “In alcune situazioni è già stato un po’ risucchiato in quella frustrazione del mondo Juventus che narriamo da anni“. Una involuzione psicologica che si riflette in campo.

Il confronto shock: Motta faceva meglio

Adani non si ferma alle impressioni e snocciola dati che fanno male ai tifosi. Il paragone con la gestione precedente è impietoso: “La Juventus ora ha tre punti in meno della Juve di Thiago Motta“. E non solo: il distacco dalla vetta (Napoli) è di otto punti, con quattro gol segnati in meno e sei subiti in più rispetto alla squadra del tecnico italo-brasiliano, “quello crocifisso sotto la Mole“.

Caos cambi: il caso Zhegrova

Infine, l’affondo sulla gestione tecnica della partita di Napoli. Adani vede uno Spalletti in confusione nelle scelte“, specialmente sui cambi. L’esempio lampante è Edon Zhegrova: “Perché non entra subito? Se è il sostituto naturale, perché non metterlo al posto di Yildiz?“.

L’ingresso tardivo e il gol subito immediatamente dopo dimostrano, per Adani, che l’allenatore non si fida delle sue alternative (David e Openda inclusi) e finisce per sbagliare le letture, ammettendolo poi “giornalisticamente” in conferenza. Dopo 40 giorni di lavoro, la scusa del tempo inizia a reggere meno: la Juve deve svegliarsi.

Exit mobile version