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Cuccureddu: «Juve favorita per lo scudetto. La cessione di Ronaldo pesa» – ESCLUSIVA

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Antonello Cuccureddu è stato intervistato in esclusiva da Juventusnews24. Le parole dell’ex calciatore bianconero

Antonello Cuccureddu, ex difensore o centrocampista della Juventus a cavalli tra gli anni ’70 e gli anni ’80, ha rilasciato un’intervista esclusiva ai microfoni di Juventusnews24.com. Ecco le sue dichiarazioni sul momento bianconero.

Si aspettava un inizio così titubante della Juve? 

«L’inizio così in salita sinceramente non me lo apsettavo. Ora però la squadra è in ripresa. E’ chiaro che da una squadra come la Juve ci si aspetta sempre una partenza di quelle giuste, se lo aspettano i tifosi come se lo aspetta la stessa squadra ma purtroppo le cose non vanno sempre nel verso giusto. Allegri adesso sta lavorando bene e mi sembra che la svolta ci sia già stata».

Quanto pesa la cessione di Ronaldo secondo lei?

«Non lo discutiamo assolutamente come giocatore. Sicuramente pesa molto. Ora, il sostituto a questi livelli non c’è, ma bisogna cercare attaccanti che possano rimpiazzarlo anche solo in parte. Da Morata e Kean non possiamo pretendere lo stesso numero di gol, ma loro due sono giocatori da Juve. Se hanno puntato su di loro un motivo ci sarà».

Ci sono ancora possibilità per rientrare nel discorso scudetto?

«Io vedo la Juve sempre in primis. Ha la mentalità vincente, storicamente è sempre partita per vincere e non per partecipare, come diceva anche il presidente Boniperti. Stiamo risalendo la classifica, siamo a 10 punti dal Napoli. Anche Milan e Inter sono lì e si sono dimostrate le migliori squadre fino ad ora. Non si può più sbagliare nulla, bisogna continuare a vincere per rimanere attaccati a loro, sperando in qualche passo falso».

Che gara si aspetta contro la Roma?

«Le partite a questi livelli sono tutte importanti. Serve una partita da Juve perchè non sarà facile. Dovranno entrare in campo come nelle ultime partite, che fanno ben sperare. Poi la squadra c’è, bisogna solo starle vicino senza criticarla, ma tifandola. Se si vince bene, se si perde si fa mea culpa e si guarda avanti. Di tempo per recuperare ce n’è ancora».

Chi possono essere gli uomini decisivi contro i giallorossi?

«Possono esserlo tutti. In questo momento Chiesa sta andando molto bene. Io lo vedrei come centravanti. Non dico uomo d’area di rigore, ma penso che la punta possa farla tranquillamente. Poi ci sono anche altri che possono tirare fuori la giocata come Kulusevski, Kean, Bernardeschi o Cuadrado. E se rientra Dybala c’è da divertirsi…».

Soffermandoci su Dybala, quanto è importante per questa squadra uno come lui?

«Tanto. A me non dispiacerebbe vederlo vicino a Chiesa o trequartista alle spalle sempre di Chiesa e Morata. Bisogna avere un atteggiamento aggressivo, attaccare. Non mi piace il difensivismo, anche se gli equilibri devono esserci e se sei più sbilanciato in avanti qualcuno deve sacrificarsi sempre. Ma la Juve è la Juve, non può subire il gioco avversario».

Un’ultima domanda prima di salutarla. Ci racconta il gol alla Roma del 1973 che valse lo scudetto?

«Ne è passata di acqua sotto i ponti (ride ndr.). Lottavamo contro Milan e lazio, eravamo in tre appaiate lì all’ultima giornata. Andammo sotto, poi pareggiammo grazie ad Altafini. Con tre minuti ancora da giocare si rischiava lo spareggio con le altre due. Poi ho fatto quel gol e abbiamo chiuso al primo posto il campionato. E’ stata una grandissima emozione, difficile dimenticare certi momenti».

 

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