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Buffon a Tiki Taka: «La Juve mi ha dato un patrimonio di inestimabile valore»
Buffon a Tiki Taka: il portiere della Juve ospite d’eccezione della trasmissione che andrà in onda domenica 27 ottobre 2019
Come svelato da un comunicato di Mediaset, nella giornata di stasera il programma sportivo Tiki Taka è tornato su Canale 5 in seconda serata dopo l’inizio di stagione su Italia 1. Lo show, condotto da Pierluigi Pardo, ha un ospite d’eccezione.
Nella puntata di oggi, Gianluigi Buffon è in collegamento da casa sua per parlare di diversi temi legati alla sua carriera e al suo ritorno alla Juve. Appuntamento alle 23.30 dopo il posticipo Fiorentina Lazio.
AMBASCIATORE – «Do una speranza a tutti. Se uno come me riesce a diventare ambascatore delle Nazioni Unite, significa che tutti hanno le porte a porte per qualsiasi attività. Cassano? Antonio potrebbe da solo dichiarare guerra a qualcuno (ride n.d.r.)».
PAREGGIO CON IL LECCE – «In questi ultimi anni ho visto che se le squadre più forti, tra queste metto anche la Juve, non vincono nasce subito una polemica. Penso che possa essere anche giusto, ma nello sport ci sono gli avversari e nel calcio ci sono tre risultati. Un pareggio a volte bisogna accetterlo senza polemiche. Ieri abbiamo fatto una buona partita, mancando di cinismo in alcuni momenti ma non si può dire che la Juve ha buttato via 90’».
TIKI TAKA – «Prima pensavo a tutti i soggetti presenti a Tiki Taka, e mi è venuto in mente che tutti gli spaccati di vita più divertenti li ho passati con loro. Vi approcciate al calcio con il giusto spirito…».
PARIGI – «La spinta che mi ha portato lì è il fatto che non potevo non accettare quella proposta, sportiva ed economica. A 40 anni, essere avvicinato da una squadra così importante, era un orgoglio come atleta. Volevo mettermi in gioco in una zona diversa. Il ritorno è dovuto al fatto che la cosa principale è che sono aumentato di un anno, ne ho 41. Un giorno, mentre ero da solo davanti allo specchio mi sono detto: ‘Ma cosa ci stai a fare qua da solo a 41 anni con i tuoi figli in Italia?’. Ho forzato la mano per il Psg ed è stato giusto così, perché nel momento in cui la Juve mi ha fatto una proposta corretta e adeguata sono tornato».
FUTURO DA DIRIGENTE – «Non ci penso perché in questo momento sono nella condizione psico-fisico che mi permette di sentirmi ancora un giocatore importante. Non ho ancora preso in esame quello che sarà il mio futuro. Ho la serenità di potermi analizzare: nel momento in cui realizzo di dovermi fermare, vado dalla società a dirlo».
ITALIA – «In questo momento, la mia ipotetica presenza in Nazionale non c’entra nulla per il progetto e la linea verde intrapresa».
JUVE – «Quello che mi ha dato la Juventus è un patrimonio di inestimabile valore. La ringrazierò sempre, perché mi ha inculcato una capacità di lavorare, di soffrire e di sognare. Io come sportivo, icona, atleta alla Juve devo veramente tantissimo. Devo tanto anche a me stesso e alla natura che mi ha dato di qualche buona qualità».
INTER – «Se loro non avessero avuto la Champions League saremmo stati fino all’ultima giornata punto a punto. Con questa competizione possono perdere qualche colpo. Dobbiamo avere le antenne dritte, perché conosco la mentalità del loro allenatore ed è capace di miracoli sportivi incredibili».
CHIELLINI E DE LIGT – «Di quanto incida Giorgio nella nostra difesa è chiaro a tutti. Quando si è fatto male lui, l’unico infortunio peggiore forse poteva essere quello di Ronaldo. Ciò ha accelerato l’inserimento di De Ligt: penso che le cose, se dovessero andare bene, ci hanno agevolato perché può diventare sempre più pronto velocemente».
JUVE SARRIANA – «Due settimane fa ho detto che si comincia a intravedere qualcosa di diverso. Scambi veloci, ricerca della verticalità costante, che ci differenzia dal passato di Allegri e Conte. Nel giro di altri due mesi si vedrà la vera Juve di Sarri».
MONDIALE FEMMINILE – «Nel momento in cui giocava la Nazionale, c’erano i bar pieni di gente a guardare la partita e ciò mi ha fatto piacere».
NAPOLI – «È in corsa, anche perché siamo alla nona giornata. Un’occasione come quella di oggi, però, il Napoli doveva sfruttarla per mettere un po’ di pressione psicologica a Juve e Inter».