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Buffon: «Non saremo la vittima sacrificale»

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Il numero uno è ottimista: «Abbiamo fiducia, siamo positivi, l’autostima è cresciuta».

Gigi Buffon, il portierone bianconero, carica il gruppo in vista del big-match di domani sera: «Sono cosciente di quel che andremo a fare e sul potenziale degli avversari. Non dovremo essere colti di sorpresa. Il Barcellona, su due partite, è la squadra più complicata da eliminare. Vince o perde per meriti o demeriti suoi. Ha tanta forza che il destino se lo crea come vuole. Questo ti fa capire il rispetto che abbiamo per loro. Ma non vogliamo certo essere una vittima designata. Dovremo giocare con coraggio e mettere in mostra i nostri lati migliori. E’ l’anno giusto per la Champions? Abbiamo fiducia, siamo positivi. Ma lo stesso discorso lo fanno anche le altre grandi squadre che sperano sempre che sia l’anno giusto…»

Si domanda al numero uno se abbia mai rivisto la finale del 2005 a Berlino: «Non l’ho mai rivista quella gara. Ho però ricordi nitidi di quella serata che mi fanno essere moderatamente ottimista. Quel Barcellona era molto più forte di noi, come convinzione e modo di affrontare certi eventi. Oggi loro sono sempre superiori ma noi abbiamo due anni in più di esperienza e autostima perchè abbiamo fatto un buon percorso europeo. Non saremo vittime sacrificali. Il Barcellona ha una filosofia di gioco ben definita che l’ha portata a trionfi che conosciamo e consapevolezza di forza che spesso riesce ad esprimere. Noi abbiamo fatto un percoso diverso. Negli ultimi dieci anni abbiamo avuto difficoltà, poi siamo tornati alla ribalta facendo progressi, un passo alla volta e acquisendo consapevolezza pian piano. Sarà bello misurarsi con loro. Queste gare ci daranno tante risposte. La loro rimonta col Paris? Ho pensato che la vita mi insegnava sempre qualcosa di nuovo nel mio lavoro. Non poteva esser messo in preventivo di rimontare un 4-0 con un avversario simile in un ottavo di Champions. Invece è capitato. Tutto è possibile quando hai un certo approccio e la dea bendata magari ti da una mano. Speriamo che ».le scorte del Barcellona siano terminate…

Non manca una risposta sul tanto decantato tridente offensivo dei catalani: «Non so quante squadre giocano con tre punte ‘secche’ come loro. E’ evidente che se hai Messi, Suarez e Neymar la tua fase offensiva assume una forza devastante. Qualsicasi allenatore vorrebbe un attacco simile. E tutti e tre sono altruisti, hanno un bell’atteggiamento. Quindi massimo rispetto e gioia nel vederli giocare insieme. Ti fa capire che per noi sarà ancora più dura perchè giochi contro un tridente ben assortito e amalgamato che vuole il bene della squadra. Anche i miei figli sono simpatizzanti dei loro attaccanti. Evidentemente hanno buon gusto… Da parte mia sarò emozionato e nervoso. E’ uno stato d’animo che mi accompagna in queste gare, altrimenti potrei smettere con le competizioni… Perchè queste gare si vivono con quell’approccio un po’ teso, da punto interrogativo. Non ho mai subito un gol da Messi? L’avevo dimenticato. Diciamo che ho avuto la fortuna di incontrarlo poche volte e di avere avuto dei difensori che gli hanno reso la vita difficile… Però quando incontri certi giocatori molto dipende da Messi stesso e dal destino oltre che da te…»

Un giudizio su due singoli, l’ex di turno Dani Alves e Dybala: «Siamo contenti che Dani Alves ora giochi per noi. Aldilà del giocatore è il modo in cui si sta imponendo in squadra che risulta decisivo alla crescita di molti di noi. Va ringraziato per il suo altruismo aldilà delle gare giocate. Dybala? E’ la gara più importante che gioca con la Juve, evento al quale ci arriva nelle condizioni migliori. Quel che ha fatto vedere nell’ultima gara con il Chievo ti fa capire che si è preparato al meglio per questa sfida. Come Gonzalo e gli altri nostri campioni. Un Dybala e Higuain al cento per cento ci daranno una grossa sicurezza in più».

Infine una considerazione sul miglioramento della squadra: «Noi abbiamo la miglior difesa della Champions e una ottima fase difensiva aumenta le probabilità di ottenere un risultato positivo. Ma questa qualità l’abbiamo sempre avuta. Ci era magari mancata l’esperienza, il cinismo. Ma sono passate le stagioni. E quei motivi per cui non abbiamo vinto nel passato magari ci hanno insegnato qualcosa»

 

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