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Oltre i “buuu” sospetti: una domenica significativa in casa Juventus

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A tenere banco i “buuu” razzisti nei confronti di Kean, tra conferme e smentite. Ma in casa Juventus l’esempio passa da una scelta del club

Che siano stati più o meno premeditati, i “buuu” al Dall’Ara nei confronti di Kean, poco importa. Il livello di educazione in Italia è caduto così in basso che, al primo ululato (o qualcosa di simile), ci si riconduce velocemente a quanto di più becero. Tanto da far passare in secondo piano l’intenzionalità di alcuni gesti. Allo stadio si dovrebbe sostenere la propria squadra, e non offendere quella avversaria, in un mondo ideale. Così come alcuni personaggi – che con lo Sport e il calcio non c’entrano nulla – andrebbero respinti dal sistema per un semplice senso di autoprotezione. Agli organi competenti l’ordine pubblico, alla Politica il compito di ricostruire una società migliore. Al mondo del calcio, il dovere di trasmettere valori sani, partendo dai piccoli gesti e da un fitto lavoro quotidiano sulle giovani generazioni.

La squalifica degli Under 15 e l’esempio della Juventus

In casa Juventus, è stata una domenica significativa. Perché quei ragazzini della formazione Under 15 che la scorsa stagione si erano lasciati andare in cori offensivi verso la città di Napoli (nel corso dei festeggiamenti dentro lo spogliatoio in una diretta sui social) oggi sono rimasti in tribuna a guardare i propri compagni. La squalifica non ha minimamente scomposto il club, che l’anno scorso si era detto pronto a escludere ai propri ragazzi la possibilità di giocare la finale scudetto. Nessuna richiesta di rinvio di una delle gare Under 16 e Under 15 (come avviene in caso di convocazioni dei propri ragazzi in Nazionale), bensì una promozione a cascata per i più meritevoli indenni dal provvedimento disciplinare. La formazione Under 16 di Beruatto (a cui adesso appartengono quei ragazzi squalificati) è scesa in campo con soli due classe 2003, e integrato in squadra i sotto età; la formazione Under 15 di Valenti ha dovuto pescare dalla formazione Under 14. La prima è riuscita comunque a vincere per 4-0, la seconda non è andata oltre il pareggio per 1-1.

Nessuna richiesta di rinvio per rispetto delle regole

In ogni caso, tutti in campo regolarmente (seppur con organici depotenziati) a costo di raccogliere meno – come in Under 15 – di quanto avrebbero potuto se la società avesse chiesto (avendone diritto) di giocare in date diverse le due partite. Il rispetto delle regole, l’accettazione di una squalifica giusta sono passati dalla presa di coscienza di tutti. Come a dire che anche le società di calcio, che crescono i calciatori del domani, qualcosa di significativo possono fare.

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