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Calcagno (vicepresidente AIC): «Ritiri? Vorrei una mano dal CTS»

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Calcagno, vicepresidente dell’Aic, parla di alcune questioni relative alla possibile ripresa degli allenamenti di squadra e della Serie A

Il vicepresidente dell’Aic Calcagno ha parlato, ai microfoni di Tmw Radio, della possibile ripresa degli allenamenti e non solo.

RITIRI«Il fatto dei ritiri è perché si isolava un gruppo di giocatori per due settimane salvo riaprirli alla terza, non aveva molto senso. Così come non si può pensare con certezza che non ci possa essere un contagiato nelle prossime settimane. Se sarà convalidato il fatto che il primo contagiato deve andare a far isolare le squadre nelle loro strutture, il problema rimane. Non tutte le squadre hanno strutture loro, e vorrei una mano dal Comitato Tecnico-Scientifico».

FINE STAGIONE«Il problema non sono i tamponi, se non per qualche zona del nostro paese. I protocolli si basano anche sul fatto che ci siano i tamponi per tutti, e se questi vengono a mancare stiamo parlando del nulla. Il gruppo squadra che deve stare chiuso 14 giorni senza poter disputare partite di campionato, è un problema da risolvere a monte, dato che un contagiato potrebbe emergere pure a ridosso dell’inizio. O la curva epidemiologica ci consente di riprendere, o dovremo dirci che gli sport di squadra non si possono disputare. Ma per quanto dovremo convivere con il virus? Ce lo chiediamo pure per le categorie minori e per i dilettanti. Speriamo che i protocolli migliorino anche sotto il lato dei costi, ad oggi ci dicono che per pochi sono applicabili. Ma siamo sicuri che queste spese non diventeranno strutturali? Non vorrei che si stesse rinviando il problema, perché ci troveremmo comunque con i nodi al pettine tra qualche mese».

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