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Calciopoli, quando Auricchio disse: «Inter coinvolta? A noi non interessa»

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Calciopoli, anche l’Inter era coinvolta, ma il Maggiore Auricchio estromise volontariamente il club nerazzurro

Un’indagine che coinvolgeva l’Inter, poi volutamente estreomessa. Questo traspare da quanto riportato da calciomercato.com, che ha avuto modo di visionare la famosa chiavetta dell’ex dg della Juve Luciano Moggi, il cui contenuto verrà ulteriormente analizzato nella puntata di domani sera di Report.

Nel 2021 il Procuratore Capo di Napoli Lepore disse: «Se fossimo andati avanti, sarebbe emerso che tutte le grandi squadre erano coinvolte, compresa l’Inter. Anche il Napoli non si sarebbe salvato, tutto il calcio italiano era marcio. Io non ho mai parlato di ‘cupola’, perché la Juve non era l’unica indagata», ricevendo poi risposta dal PM Narducci: «Piaccia o non piaccia, non ci sono mai telefonate tra Bergamo e Pairetto con il sig. Moratti, con il sig. Sensi, o con il sig. Campedelli, Presidente del Chievo, sono balle smentite dai fatti la tesi dell’esistenza di un sistema generalizzato in cui erano tutti a parlare con tutti».

C’è poi il maggiore Attilio Auricchio, che aveva respinto il suo assistente, Coppola che era andato a testimoniare le pressioni che l’Inter aveva fatto per ammorbidire la sua posizione sulle due giornate di squalifica comminate a Cordoba dopo Venezia-Inter del settembre 2001. «L’Inter non ci interessa» disse il maggiore, nonostante nel documento del procuratore Palazzi ci fosse chiaramente scritto: «L’Inter è la società che rischia più di tutte per il comportamento illegale del suo presidente Giacinto Facchetti».

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