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Caso plusvalenze Napoli, Vaciago condanna: «Perché la Juve sì e il Napoli no? Disparità di trattamento…». La dura critica del giornalista dopo il rinvio a giudizio del club azzurro!

Juventus News 24

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Caso plusvalenze Napoli, Guido Vaciago – direttore di Tuttosport – si è espresso così dopo il rinvio a giudizio del club azzurro

Il rinvio a giudizio di Aurelio De Laurentiis riapre una ferita mai rimarginata nel cuore del tifo bianconero e riaccende il dibattito sulla giustizia sportiva in Italia. La notizia che il patron azzurro dovrà affrontare un processo per falso in bilancio, legato alle presunte plusvalenze fittizie nell’affare Osimhen, ha spinto Guido Vaciago, direttore di Tuttosport, a firmare un editoriale di fuoco che pone una domanda scomoda e diretta: perché due pesi e due misure?

Il paradosso giuridico: l’eccezione Juventus

Nel suo fondo, Vaciago non usa mezzi termini: “Una risposta coerente a questa domanda potrebbe demarcare la linea di confine fra giustizia e ingiustizia sportiva“. L’analista sottolinea un paradosso storico. Fino ad oggi, i tribunali ordinari si sono quasi sempre arresi di fronte all’impossibilità di stabilire in modo oggettivo il valore di mercato di un calciatore.

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L’unica, clamorosa eccezione è stata rappresentata proprio dal caso della Juventus. Per il club bianconero, l’inchiesta ha portato a conseguenze devastanti: la “decapitazione della dirigenza” (con le dimissioni dell’intero CdA guidato da Andrea Agnelli), un danno economico stimato in oltre cento milioni di euro e la difficoltà immane nel ricostruire una società che aveva dominato per un decennio.

Non vendetta, ma equità: l’ombra di Calciopoli

Vaciago chiarisce che l’obiettivo non è invocare la condanna del Napoli, ma evidenziare la “disparità di trattamento di fronte a una fattispecie identica“.

L’editoriale chiude con un parallelo storico doloroso per il popolo juventino, evocando i fantasmi del 2006. Il giornalista ricorda come i tifosi abbiano già assistito alla retrocessione in Serie B per Calciopoli, a fronte di violazioni che, anni dopo, furono riconosciute dall’allora procuratore federale Stefano Palazzi anche a carico di un altro club (l’Inter, ndr), al quale però fu assegnato lo Scudetto a tavolino. La storia, secondo Vaciago, rischia di ripetersi sotto forma di una giustizia a due velocità.

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