Comunicato dello Juventus Club Treviglio: «A Bergamo subito un agguato»

Lo Juventus Club Treviglio ha deciso di svelare ciò che è successo mercoledì notta a Bergamo. Il gruppo ha subito un agguato

Notte di paura a Bergamo per lo Juventus Club Treviglio. Lo scorso mercoledì sera infatti, dopo il match della Juventus contro l’Atalanta, i tifosi bianconeri sono stati aggrediti in un vero e proprio agguato.

Il Club Treviglio ha deciso di raccontare quello che è successo in un comunicato: «Pubblichiamo questo comunicato per rispondere a quanto riportato tra ieri ed oggi su alcune note testate giornalistiche, dove in alcuni casi sono stati riportati i fatti in modo non esatto e fazioso. Premesso che avremmo volentieri fatto a meno di ricevere questo clamore mediatico, ci troviamo costretti a chiarire alla situazione. La nostra pezza da 17 anni rappresenta il nostro storico Club, e si è fatta onore non solo allo Stadium, ma anche in giro per l’Italia e per l’Europa. Prima di essere un gruppo da stadio, siamo un gruppo di amici. Chi gira con noi da anni conosce bene i rischi del mestiere, soprattutto in una provincia come Bergamo, feudo atlantico  Abbiamo sempre avuto rispetto per i tifosi dell’Atalanta. Ma mercoledì notte in pieno clima natalizio persone con il volto coperto e ci hanno fatto gli auguri con un vero e proprio agguato, vile ed infame. Non sappiamo chi e quanti fossero, ma almeno il  doppio dei presenti e ci hanno colto di sorpresa, approfittando del buio che c’era in quel momento. Sappiamo inoltre che al momento del fatto c’erano soprattutto delle persone che nulla avevano a che fare con lo zoccolo duro del Club. Il malcapitato ragazzo di 19, finito al pronto soccorso, era solo alla sua seconda partita allo Stadium, e quindi era inesperto di certe dinamiche e certi comportamenti. Non stiamo qui a dire altro, ne avremmo volentieri fatto a meno, visto che da parte nostra non c’è nessuna denuncia per rapina, termine che non ci piace.. Quanto successo non scalfirà la nostra passione e l’amicizia maturata negli anni, macinando km e km al seguito dei nostri amati colori».