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Conferenza stampa Allegri: «Chiesa e Pogba ancora out. Vittoria nel derby ci ha dato serenità» – VIDEO

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Conferenza Allegri pre Juventus-Empoli: “Chiesa e Pogba out. Vittoria nel derby ci ha dato serenità"

Conferenza stampa Allegri: le parole alla vigilia di Juve Empoli, valida per l’undicesima giornata del campionato di Serie A

(inviato all’Allianz Stadium) – La Juve affronta l’Empoli nell’anticipo dell’undicesima giornata, con l’obiettivo di dare continuità al successo ottenuto nel derby della Mole contro il Torino.

Nel giorno di vigilia, giovedì 20 ottobre, Massimiliano Allegri è intervenuto alle 12.30 in conferenza stampa per presentare il match all’Allianz Stadium. Juventusnews24 ha seguito LIVE le sue parole.


COSA GLI HA DATO LA VITTORIA NEL DERBY – «La vittoria nel derby è stata una bella vittoria, credo meritata contro una buona squadra. Giocare contro il Torino non è mai semplice, ma perché diventi una vittoria importante dobbiamo dare seguito domani contro l’Empoli».

LANCIARE GATTI VISTA L’ASSENZA DI BREMER – «Oggi facciamo allenamento, dovrò valutare alcune situazioni perché alcuni giocatori hanno giocato tante partite. Dopo l’allenamento sicuramente avrò le idee più chiare, la squadra sta meglio mentalmente. La vittoria ci ha dato un po’ più serenità e morale. Il nostro umore dipende sempre dai risultati, più vinciamo e più stiamo bene i giorni seguenti alla partita. Domani non sarà assolutamente una partita semplice».

RINUNCIARE A VLAHOVIC – «Indipendentemente dal gol fatto l’altro giorno, ha giocato una delle migliori partite tecnicamente. Lo stesso Kean ha fatto bene: di lui sono contento, sta crescendo, sta meglio fisicamente ma soprattutto si rende disponibile per la squadra. Per ottenere i risultati ci vuole disponibilità da parte di tutti. Su questo, vedendo la partita col Torino sembra ci siano ottimi segnali. Ma ripeto, la vittoria col Torino diventa importante se gli diamo seguito con l’Empoli. Non sarà facile, perché tra l’altro l’anno scorso l’Empoli ci ha battuto in casa».

TRIDENTE CHIESA-VLAHOVIC-MILIK – «Domani? No, non andiamo sulle ipotesi. Vediamo le cose reali. Chiesa e Pogba non li abbiamo, domani non sono a disposizione. Chiesa ha fatto due allenamenti con la squadra, Pogba momentaneamente si è allenato molto parzialmente con la squadra. Evitate di scrivere quelle robe lì, perché veramente avete una fantasia incredibile. Giocatori che non si sono allenati con la squadra e dopo due giorni scrivete che sono a disposizione. È bello perché vuol dire che la fantasia è al potere ed è una cosa molto bella. Domani non ci sono».

PAREDES A CENTROCAMPO – «Che tipo di assetto ho pensato a centrocampo? Devo valutare. McKennie viene da 11 partite una dietro l’altra. Cuadrado viene da più partite quindi devo valutare se continuare con McKennie-Rabiot-Locatelli o Paredes oppure toglierne uno dei tre e metterne uno in più o spostarne un altro da un’altra parte. Dipende un po’. Abbiamo domani, poi martedì che è un’altra partita importante. Domani è una partita difficile perché l’Empoli è una squadra veloce, tecnica, ti impegna fisicamente. Per riuscire a battere l’Empoli e creare i presupposti bisogna mettersi al pari loro. E’ una prerogativa che da qui a fine anno non dobbiamo sbagliare. Se ci mettiamo al pari loro alla lunga escono fuori i valori. Se pensiamo domani di andare in campo e batterlo con tanta semplicità, sbattiamo il muso».

QUANTO LA PARTITA DI DOMANI RISENTE DELLA PARTITA DI MARTEDI’ – «Prima ho fatto la battuta ‘Fantasia al potere’ perché vorrei anche io tutta la rosa a disposizione per avere dei cambi. Con quelli che abbiamo sicuramente faremo una grande partita domani e ci prepareremo bene per il Benfica. Chiesa ha fatto passi avanti, sabato mattina organizzeremo un’amichevole per Federico, per vedere come si muove su tutto il campo, la tenuta. Pogba ha fatto parzialmente robe con la squadra: siamo a giovedì, mancano quattro giorni a martedì. È dal 23 luglio che non fa un allenamento serio, bisogna dargli tempo. In questo momento affrettare per averlo una partita prima e pregiudicare tutto il lavoro è follia pura».

MILIK TITOLARE O VA GESTITO – «Non è questione di gestirlo, ci sono tante partite. Le partite si giocano in 15, non in 10/13 come una volta. Ci sono anche dei dati che vengono post-Covid a livello di intensità di corsa che sono totalmente diversi di quelli durante il Covid. Chi viene in panchina, che giochi mezz’ora, un tempo o 15 minuti, diventa determinante».

SUA INDICAZIONE DI METTERSI IN CERCHIO – «No assolutamente. Roba di gruppo, io do solo indicazioni tecnico-tattiche e di comportamento che è la cosa più importante».

DATI DIVERSI POST COVID – «Ora dobbiamo tirar fuori definitivamente tutti i dati… Post Covid l’anno scorso e quest’anno da quello che mi risulta momentaneamente, poi saranno da fare delle valutazioni, sono aumentate molto le corse ad alta intensità perché il calcio in Italia è cambiato. Tante squadre giocano uomo a uomo ed è normale che si alzi l’intensità della gara. Durante il Covid è stato un calcio diverso, non dico migliore o peggiore, ma anomalo. Gli stadi erano vuoti, le pressioni non c’erano. Si sta ritornando alla normalità, infatti se non erro sono stati segnati 60 gol in meno. Questo cosa vuol dire, dipende da come si vede: il calcio italiano ha meno qualità o altrimenti che c’è più attenzione alla fase difensiva, gli stadi pieni danno un’attenzione diversa, c’è una pressione diversa. Sono dati che comunque, rispetto a com’era prima, segnano qualcosa di diverso. Si sta tornando verso la normalità».

PRIME IN CLASSIFICA RACCOLTE IN POCHI PUNTI – «Per la prima volta non ho fatto previsioni, non ho guardato la classifica, dobbiamo andare avanti di partita in partita com’è normale che sia. Mi si è accesa una lampadina ora che mi ha fatto questa domanda: dopo 10 partite, ci sono squadre in fondo alla classifica che hanno fatto pochi punti. È normale: se qualcuno fa pochi punti, c’è qualcun altro che ne fa molti di più. La settimana cruciale per noi è stata quella da Salerno a Monza».

BONUCCI – «È il capitano della squadra, è un giocatore di personalità. È normale che devo gestire le forze, le energie come gli altri. È un giocatore importante sia quando gioca sia quando non gioca. È un percorso generale di tutti, ha 35 anni si hanno forze diverse rispetto a 20 anni. Vale per lui come vale per tutti, quelli che raggiungono una certa età. Ho la fortuna che dietro ho 6 difensori e posso farli girare. In certi ruoli momentaneamente ci mancano e devo chiedere uno sforzo maggiore. Di Leo sono contento: è un giocatore, un uomo responsabile. Sia che giochi sia che non giochi è un valore aggiunto per la squadra».

DATI IN LINEA CON LE ASPETTATIVE – «Abbiamo subito 7 gol e diciamo che siamo abbastanza in linea sulla fase difensiva. Ci mancano dei punti che sono in quella settimana con Salernitana e Monza, che tra l’altro ritroveremo in Coppa Italia. Su quello dobbiamo lavorare ma sono cose passate, ora dobbiamo guardare avanti. Davanti stanno viaggiando e molte squadre hanno tanti punti perché ripeto, quelle della bassa classifica ne hanno fatti pochi».

MIRETTI – «Sta meglio, ha giocato tante partite da inizio stagione non avendo una preparazione perché si è aggregato alla squadra il 2 agosto dopo aver giocato con la Nazionale. Sta meglio, ha giocato partite importanti, di livello. C’è un dispendio di energie fisiche e mentali non da poco. Sta bene. Stanno crescendo anche Fagioli, Soulé: quando c’è la possibilità li faccio giocare perché sono giocatori considerati da prima squadra. Non sono più giovani».

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