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Conferenza stampa Allegri: «Orgoglio essere accostato a Mourinho. Chiesa sta meglio, Vlahovic importante per la Juventus»

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Conferenza stampa Allegri: le parole alla vigilia di Juve Roma, valida per la 18esima giornata di Serie A 2023/24

(inviato all’Allianz Stadium) – Dopo il successo contro il Frosinone, la Juve vuole chiudere il suo 2023 con una vittoria nello scontro diretto casalingo contro la Roma.

Nel giorno di vigilia, venerdì 29 dicembre, Massimiliano Allegri è intervenuto alle 14 in conferenza stampa per presentare il match davanti ai media. Juventusnews24 ha seguito LIVE le sue parole.

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CHE JUVE VUOLE VEDERE DOMANI – «Siamo in un buon momento, però come sappiamo tutti il calcio vive di equilibrio. Dobbiamo stare coi piedi per terra, pensare alla partita di domani e non a quanto fatto fino ad ora. Non siamo neanche a metà stagione, mancano due partite. Una volta fatte vedremo a che punto saremo in classifica. Abbiamo 40 punti, la Roma è una squadra scorbutica da affrontare. Ha uno dei migliori allenatori in panchina, non ti dà vantaggi, se non stai attento ti fa uscire dalla partita, ha qualità davanti. Dovremo fare una bella partita, con pazienza».

INFORTUNATI – «A parte De Sciglio che ha fatto un paio di mezzi allenamenti con la squadra, è ancora distante ma sta meglio. Alex Sandro non ha niente di preoccupante ma ci vorranno 10 giorni, Kean anche è fuori. Gli altri stanno più o meno tutti bene. Abbiamo domani ma tra 3 giorni abbiamo la Coppa Italia contro la Salernitana e dobbiamo passare il turno. Non abbiamo tempo di respirare e goderci l’ultimo dell’anno. Le distrazioni in questo periodo sono dietro l’anno: le feste, le famiglie, le robe, ma dobbiamo essere concentrati».

WEAH AL POSTO DI CAMBIASO – «Domattina valuterò. Può giocarci lui, McKennie con Miretti mezz’ala. Stiamo tutti bene».

CHIESA – «Sta meglio».

5 GOL SUBITI NELLE ULTIME 6 – «Quando subiamo dei gol come abbiamo subito noi, che non siamo abituati perché troppo facili, ne abbiamo parlato. I dettagli fanno la differenza, dobbiamo tornare ad avere paura di subire gol altrimenti fai errori di leggerezza».

BILANCIO DELL’ANNO: DA AGNELLI ALLE DIFFICOLTA’ DELLA SCORSA STAGIONE – «Sono contento del lavoro fatto ma non abbastanza, dobbiamo raggiungere gli obiettivi. Sono molto legato ad Andrea, e agli altri con cui ho lavorato alla Juventus. I numeri sono da chi da 10 anni ha vinto alla Juve. Dall’ottobre 2021 è iniziato questo percorso che ha portato ad avere casini all’interno dall’esterno: da lì abbiamo lavorato. Alla Juventus passano gli allenatori, i direttori sportivi, ma la Juventus rimane, la parte solida della struttura. Siamo a metà percorso, dobbiamo continuare a lavorare col profilo molto basso per tornare a giocare la Champions, cosa che l’anno scorso ci hanno proibito».

RESTA ALLA JUVE ANCHE A SCADENZA – «Non ho detto niente, alla società non ho detto niente. Dobbiamo pensare ai risultati, in un attimo cambiano tutte le opinioni. Non dobbiamo né esaltarci né deprimerci. Stanno giocando anche dei bravi ragazzi come giocatori, questo è un merito di quanto è stato fatto nei 10 anni precedenti. Qui colgo anche l’occasione, visto che c’è stata una decisione sul Decreto Crescita, fortunatamente la Juve ha lavorato così da 10 anni e ha un patrimonio sui giovani per il futuro. La Juve rimane serena e tranquilla, il resto non conta perché ciò che conta è che la Juve torni a giocare la Champions l’anno prossimo. Ora mancano due partite di campionato, in mezzo c’è un ottavo di Coppa Italia».

GIOVANI – «Me li sono ritrovati, li ho seguiti, sono qui da 8 anni e il merito è di chi li ha scelti. La Juve si trova un patrimonio, per chi è ancora qui e chi è ancora fuori».

DOVE E’ DIFFICILE DOMANI CON LA ROMA – «La preoccupazione è che è uno scontro diretto con la Roma, che è una squadra forte, che ha l’ambizione di lottare tra le prime 4, che a Milano ha perso all’80’. È una partita complicata, sono sempre partite combattute e belle».

YILDIZ TITOLARE – «Domani mattina deciderò, la cosa importante è che tutti stanno bene. Questo spirito, questa mentalità, questa voglia dobbiamo portarla avanti, indipendentemente da cosa succederà tra 3 mesi. Il futuro è la Roma, poi la metteremo da parte e penseremo al 2024».

IN COSA DIFFERISCONO LUKAKU E VLAHOVIC – «Non lo so perché Lukaku non l’ho mai allenato. Vlahovic è importante per la Juventus, è stato un investimento importante. Sta crescendo, domenica ha fatto un gol straordinario. È giovane, gli auguro 10 anni di carriera».

KOSTIC IN FLESSIONE – «Assolutamente no. Iling è un cambio importante, Kostic è un giocatore sempre affidabile. Nella sua linearità non ha picchi massimi ma quando è in campo ti dà la sua affidabilità».

ANCELOTTI E MOURINHO – «Quando ci sentiamo non è che parliamo di essere accerchiati. Nel calcio non c’è una verità, chi pensa di averla in tasca si fa del male. Il calcio è una variabile impazzita, ci sono mille variabili. Carlo è un allenatore straordinario, lo dimostrano i numeri. Al Real ha vinto Champions, campionato, sta facendo un lavoro straordinario. José è un altro che ha vinto, i risultati sono inconfutabili. Il resto conta poco. Essere accostato a loro è un orgoglio, quando ho iniziato ad allenare loro avevano già vinto. La prima volta che ho incontrato Mourinho ero a Cagliari, ero un bambino».

VLAHOVIC – «L’altro giorno è entrato e ha fatto bene, ha fatto gol. Ha fatto una partita buona tecnicamente come quando non aveva fatto gol. C’è voglia di lavorare, di migliorare, in un ambiente sereno in cui c’è voglia di fare qualcosa di importante».

IMPORTANZA DEL RISULTATO DOMANI – «Si gioca per il risultato. Quando andavo in cortile da bambino, se andavo a casa dopo aver perso non ero contento. Anche voi lavorate sul risultato. Se no sarebbe un campionato senza punti, se no a che servono? Non dico che quelli a cui sta bene perdere sono meglio o peggio, è solo una cosa diversa».

CHIESA – «È sereno, ha avuto un intoppo sul tendine rotuleo. Stamattina era anche bello pimpante come tutti. Andiamo avanti con questa mentalità, dobbiamo andare avanti sui nostri limiti, mettendo gli obiettivi personali al servizio della squadra. Il risultato importante è che la Juve, per un valore tecnico ed economico, torni a giocare la Champions».

PROPOSITO PER L’ANNO PROSSIMO – «Stare bene, che è la cosa più importante, poi lavorare divertendosi».

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