Hanno Detto
Conferenza stampa Tudor post Como Juve: «Un allenatore è sempre preoccupato, sono deluso dal risultato ma abbiamo fatto cose interessanti. Sui cambi e sul modulo vi dico questo»
Conferenza stampa Tudor post Como Juve: le sue dichiarazioni dopo il match della 7ª giornata di Serie A 2025/26
(inviato allo Stadio Sinigaglia) – Igor Tudor, allenatore della Juve, ha parlato in conferenza stampa dopo il match contro il Como della 7ª giornata di Serie A 2025/26. LA CRONACA DI COMO JUVE
DELUSO DA RISULTATO E PRESTAZIONE – «Dal risultato si, sono state fatte cose interessanti. Il Como è una squadra organizzata, abbiamo preso gol all’inizio su calcio piazzato poi abbiamo fatto cose buone. Ci è mancato l’ultimo passaggio, l’ultimo tiro… Avevo la sensazione della pericolosità dove manca l’ultima cosa. Tiri concreti ne abbiamo fatti pochi. Secondo tempo spezzato. Volevamo con due attaccanti fare qualcosa e invece abbiamo preso il secondo gol».
PERCHE’ I CAMBI AL 77′ – «Giocare con due attaccanti e due ali non so chi lo fa… La squadra fa fatica a reggere, con due mediani e difesa a 4. Ma era giusto provare. Tu devi provare, come successo negli ultimi 20′. Poi abbiamo preso gol, è mancato anche un centrocampista. Ma era giusto provare».
NUOVO MODULO – «Io devo scegliere gli 11 migliori e devo farlo con meno errori. Alcune cose con la palla mi sono piaciute, poi se prendi gol così diventa difficile… Bisogna segnare e avere equilibrio. Se i ragazzi danno tutto, io penso solo a loro. Al resto penso poco».
CHI HA SCELTO I SUOI GIOCATORI – «Non è domanda appropriata per questo momento… Non so cosa abbia detto Fabregas, sono cose sue, io dico cose mie».
COSA L’HA SORPRESO – «Non mi ha sorpreso niente, ha fatto gol da calcio piazzato. Io penso alla mia squadra».
SERIE DI RISULTATI NEGATIVI – «C’è fiducia, un allenatore è sempre preoccupato, è una risposta scontata… Da 30 anni sono partite decisive, è una roba che mi interessa poco. Penso a come migliorare la squadra».
EVITARE I GOL DA CALCIO PIAZZATO – «Bella domanda, magari ci mettiamo a uomo così non è più responsabilità mia tua, mancano un po’ di anni di età e carattere. Siamo ingenui su questo aspetto. Magari ora marchiamo a uomo. Vediamo, parliamo anche coi giocatori».
