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Conte: «Bonucci e Chiellini una garanzia. E gli strappi di Chiesa…»

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Antonio Conte parla dell’Italia in vista di Euro 2020. Le parole dell’ex ct sul gruppo azzurro di Roberto Mancini

Bonucci, Chiellini, Chiesa e non solo. Antonio Conte, a La Gazzetta dello Sport, parla del gruppo Italia in vista di Euro 2020.

NAZIONALE – «Quando si parte in una competizione così importante c’è sempre un giusto entusiasmo. Intorno a questa Nazionale ce ne è ancora di più rispetto alla mia in virtù anche dei 27 risultati consecutivi e delle tante ottime prestazioni. C’è autostima, fiducia e si inizia con il vento in poppa».

27 RISULTATI CONSECUTIVI – «Io mi prenderei l’aspetto positivo di questi 27 risultati positivi: la sicurezza nei propri mezzi, la consapevolezza di es- sere bravi e di potersela giocare con tutti».

MANCINI – «Roberto sta facendo un grandissimo lavoro, non lo dicono solo i risultati: è riuscito a creare un gruppo convinto, entusiasta, coeso. Un collettivo che ci crede e dà tutto. Non è semplice.

AVVERSARIE QUALCOSA IN PIÙ – «Parla con un allenatore che ha sempre puntato sul gruppo e sul collettivo imposta il proprio credo. Le vittorie arrivano sempre di squadra. È il gruppo che esalta l’individualità e il talento. Col solo fuoriclasse non vinci. A meno che non si chiami Pelè o Maradona, ma quelli erano extraterrestri».

DOVE PUÒ ARRIVARE L’ITALIA – «Ci auguriamo il più lontano possibile, poi una volta superato il gruppo a gironi bisogna essere anche fortunati negli incroci. A quel punto può succedere di tutto».

SINGOLI AZZURRI – «Ci sono singoli con qualità importanti. Ma ripeto il concetto precedente: se funziona il collettivo allora si esalta il ta- lento. L’abilità di Insigne nel saltare l’uomo, gli strappi di Chiesa e Berardi, gli inserimenti di Barella, la forza dei centrali Bonucci e Chiellini che restano una garanzia, la reattività e lo strapotere atletico di Donnarumma uno dei tre migliori portieri al mondo».

GIRONE – «Nessuna partita te la porti da casa, ma si può essere ottimisti per quello che abbiamo fatto vedere finora».

TIFOSI ALLO STADIO – «Questo Europeo itinerante è molto simbolico. Spero rappresenti attraverso lo sport una vera ripartenza per tutti i Paesi. So cosa ha significato giocare un anno e mezzo con il rimbombo della propria voce, nel deserto. Il calcio non è solo la partita di chi scende in campo, ma vive attraverso la passione e l’entusiasmo della gente».

ORIALI – «Mancini è a capo di tutto, ma è coadiuvato da un ottimo staff e da due figure eccezionali. Tutti sanno quanto stimi Oriali che ho avuto con me in Nazionale e nell’Inter. Il suo è un apporto fondamentale. E poi c’è Vialli che per tutto quello che è e rappresenta in questo momento è un esempio di forza, umanità, tenacia».

MANCANZA DELL’AZZURRO – «Avevo deciso di lasciare, dicendolo, già a marzo-aprile prima degli Europei in Francia del 2016. Mi mancava il lavoro quotidiano sul campo e approdai al Chelsea. Ho bellissimi ricordi in azzurro e, come regola di vita, preferisco tenermi quelli e non avere rimpianti».

FAVORITE – «In prima fila Francia e Germania. Subito dietro Belgio, Spagna, Portogallo e Inghilterra».

EUROPEI DI GIOCATORI DI CONTE – «Li seguirò tutti con grande piacere ed affetto. Devo ringraziarli, hanno accompagnato e reso migliore la mia carriera. Alcuni li ho avuti poco più che ragazzi e ora sono campioni affermati: lo vivo con grande soddisfazione».

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