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Contro il Palermo gara da vincere senza indugi

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Venerdì sera allo Stadium giunge il Palermo di Mister Lopez, i rosanero sono confinati nei bassifondi della classifica, la Juventus deve agguantare i tre punti risparmiando forze mentali e fisiche in vista del Porto

I campionati si vincono aggiudicandosi gli scontri diretti con le blasonate rivali, ma anche, e soprattutto, portando a casa i risultati con le piccole squadre. Quante volte abbiamo udito questo mantra da parte di esperti allenatori della Serie A? Innumerevoli. Tutto giusto e ben documentato, gli scudetti si cuciono sul petto facendo bene con le cosiddette squadre di fascia inferiore. Punti importanti tanto quanto imporsi nei big match, con la differenza che qualche rinomato club, a volte, snobba l’impegno e la mannaia del effetto sorpresa si materializza all’istante. La Juventus dovrà farsi trovare concentrata e conscia della propria forza, senza tralasciare nessun dettaglio e soprattutto senza prendere sottogamba l’impegno con i siciliani, che poche settimane fa hanno teso un bel tranello al Napoli, pareggiando il match in casa dei partenopei con una prova tutto cuore e grinta.

L’anticipo di domani sera vedrà una Juve incompleta, Mandzukic fuori per squalifica, Chiellini e Barzagli non della partita per noie muscolari, quindi è lecito attendersi un corposo e ragionato turnover da parte di Massimiliano Allegri, in vista del match di Oporto che sancirà il ritorno in Champions della Vecchia Signora. I dubbi di formazione ci sono e anche quelli di modulo, Pjanic ha subìto una botta al piede e potrebbe riposare, in difesa dovrebbe trovare spazio, accanto a Bonucci, uno tra Rugani e Benatia, a centrocampo bisognerà capire, anzitutto, se verrà schierato l’abito tattico con i due mediani o i tre centrocampisti. In questo ultimo caso potrebbe essere del match Sturaro, sparito dai radar ultimamente, e Pjaca dovrebbe essere impiegato dal primo minuto. A prescindere dalle scelte individuali e dalle formule alchemiche che Mister Allegri computerà in queste ultime ore di vigilia, la Juve ha il diritto-dovere di calcare il prato verde concentrata e umile per portare a casa la posta piena, fissando il punteggio in tempi brevi, con l’esito del match in freezer, cercando di contenere al minimo il dispendio psico-fisico visto l’impegno gravoso contro il Porto.

Il Palermo naviga in bruttissime acque ancorato sul fondo classifica ed è una delle più serie candidate a scivolare nella categoria cadetta, Diego Lopez è il quarto allenatore che Zamparini ha chiamato per guidare la compagine, insomma tutti i fattori farebbero pensare ad una passeggiata delle maglie bianconere. Però guai ad essere svagati e con atteggiamento altezzoso, è inutile ripetere che nel calcio non ci si può mai fidare di chi sembra spacciato dal pronostico, il passato recente insegna. E senza sacrificio e dedizione nel campionato tricolore si rischia la brutta figuraccia. L’ultimo episodio vittorioso del Palermo a Torino risale al 23 settembre 2010, turno infrasettimanale del giovedì, la Juve subì una sconfitta sonora per 3-1 colpita da Pastore, Bovo e Ilicic mitigata in parte solo dalla rete di Iaquinta: si giocava allo Stadio Olimpico e sulla panca juventina sedeva Del Neri che poi raggranellò un disastroso settimo posto a fine del torneo. Sono passati alcuni anni e le situazioni sono mutate radicalmente, la truppa Allegri ha necessità di incamerare i tre punti per proseguire la cavalcata vincente verso il leggendario e agognato sesto titolo consecutivo, traguardo mai raggiunto da nessuno nel nostro Paese. A match concluso ci sarà poi tutto il tempo per dedicarsi integralmente alla preparazione della trasferta di Oporto, svincolo cruciale, da dentro o fuori, della stagione. Dal match contro il Palermo ci si attende un solo svolgimento, vincere senza indugi e tentennamenti, massimo risultato con il minimo affaticamento. La rosa a disposizione di Mister Allegri è stellare, ciò significa nutrire l’obbligo di essere competitivi su tutti i fronti.

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