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Del Piero: «Mi aspetto una Juve compatta, poi c’è CR7…»

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Le parole di Del Piero in vista della sfida contro l’Atletico Madrid

Una lunga intervista quella rilasciata da Alessandro Del Piero ai microfoni di AS. Queste le parole dell’ex capitano della Juventus in vista della sfida all’Atletico.

SU RONALDO – «Un giocatore del genere non dovrebbe mai essere venduto, ma ci sono cicli, stimoli, nuove sfide. Cristiano ne ha scelto uno esaltante: vincere la Champions League con la Juve. È difficile giudicare la scelta del Real, ci sono momenti in cui i club devono prendere decisioni difficili, ma necessarie. La volontà di un giocatore come Cristiano pesa più di ogni considerazione».

SEGNARE IN ITALIA – «Alla luce di ciò che sta facendo, sembra che non faccia difficoltà. Penso che il livello delle difese non sia più così diverso tra Spagna e Italia, anche se le condizioni sono cambiate molto rispetto a 10, 15 anni fa».

LA FAVORITA – «Non vedo favoriti in questa competizione, ma la Juve è certamente molto, molto competitiva».

REAL MADRID-JUVENTUS – «Era un’opportunità persa, è ciò che rimane oggi, al di là delle polemiche. Se la Juve si fosse qualificata, avrebbe vinto la Coppa. Ma ci riproverà».

L’ATLETICO – «Adoro i campi caldi come lo era il Calderón e come lo è il Wanda. Sarò al Metropolitan per commentare la partita e non vedo l’ora. Mi aspetto una Juve compatta e organizzata, sarà una partita molto tattica, soprattutto nell’andata. Allegri vorrà una squadra concentrata, e poi c’è un sistema di gioco che in Champions dà quasi sempre ottimi risultati. Si chiama CR7».

IL GIOCO DI SIMEONE – «Penso che criticare secondo stili e categorie non sia mai corretto. Il gioco dell’Atletico è a volte chiuso, ma è impossibile non sottolineare le risorse tecniche di giocatori straordinari nella fase offensiva e la loro capacità di giocare in verticale, con contrattacchi molto rapidi. Non esiste un singolo codice per giudicare un bel gioco».

SIMEONE IN ITALIA – «La Juve ha già un grande allenatore, ma mi piacerebbe vedere il Cholo in Italia, soprattutto per la sua capacità di competere anche a livello internazionale con una squadra teoricamente meno forte dei suoi rivali».

GRIEZMANN E I CONFRONTI«Stiamo parlando di due fenomeni che segnano la storia del calcio, quindi ogni confronto è ingiusto. Griezmann mi piace molto, la sua crescita è stata impressionante e non si è ancora fermata: è stata protagonista e leader tanto con l’Atletico quanto con la Francia. Ho anche apprezzato la sua decisione, molto forte, di rimanere a Madrid».

I CONSIGLI PER LE PUNIZIONI«Avere il desiderio di continuare a migliorare giorno dopo giorno, dall’inizio alla fine della gara, è già un ottimo consiglio. L’unico, forse, che dovrebbe ascoltare».

GLI AVVERSARI – «Ammiro molto la capacità del club di trovare sempre nuovi talenti, di rigenerarsi pur mantenendo la sua identità. È un merito della sua storia, del club e di un allenatore come Simeone. Mi piacciono Rodrigo e Saúl, ma anche Oblak e Godín, con la loro straordinaria esperienza di difesa».

DIEGO COSTA E MORATA«Finché Diego Costa ha continuità e le ferite lo lasciano da solo, farà qualcos’altro. È un grande consiglio e questa maglietta ti esalta. Non credo che Morata abbia alcun risentimento verso i bianconeri, ma è certamente un grande rinforzo per Simeone».

LA BBC«Sfido qualsiasi squadra al mondo a fare a meno dei tre migliori difensori contemporaneamente. E se parliamo di giocatori con quel livello, vale ancora di più. Buffon? Gigi sarà sempre nella storia del club e anche nel mio, condividiamo momenti indimenticabili. Mi piace la scelta della Juve di sostituirlo: Szczesny è perfetto ed è stata una grande idea farlo firmare un anno prima del saluto di Buffon».

MANDZUKIC – «Quando sta bene, il suo posto negli undici è intoccabile e penso che sarà così anche a Madrid. Un altro ex, due volte, è Tiago: a Torino non ha lasciato un gran ricordo, a Madrid era una leggenda. L’hai incontrato. Ciò può accadere quando arrivi a una squadra e a un campionato che non conosci, in un momento difficile: costa di più fare la differenza. Tuttavia, ricordo che ha dato i segni della sua qualità, che ha confermato a Madrid. Sono molto felice per lui, è un bravo ragazzo e un grande professionista».

 

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