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Dottor Di Nicola: «La ludopatia crea astinenza dal gioco, così si può curare»

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Dottor Di Nicola: «La ludopatia crea astinenza dal gioco, così si può curare». Le dichiarazioni dell’esperto

Marco Di Nicola, medico del CePID — Centro psichiatrico integrato per la ricerca, prevenzione e cura delle dipendenze — del Gemelli di Roma, ha parlato a Repubblica così della ludopatia, di cui è vittima lo juventino Nicolò Fagioli.

LUDOPATIA – Nella prima fase il giocatore vuole recuperare la cifra persa giocando ancora. Poi però il gioco diventa compulsivo, il desiderio si concentra nell’attesa dell’esito, non nell’esito stesso, fino alla perdita di controllo.Il gioco diventa un problema se il giocatore finisce per focalizzarsi su di esso. A quel punto si ingenerano meccanismi di neuroadattamento, di tolleranza e di astinenza, aumenta la frequenza di gioco. E vediamo compromissioni nel funzionamento della vita relazionale, sociale, lavorativa.

SOGGETTI LUDOPATICI – Nei soggetti si nota una maggiore irritabilità, un atteggiamento distaccato, litigioso, la tendenza all’isolamento, stati ansiosi, disturbi del sonno. Nella prima fase della riabilitazione, la famiglia ha un ruolo importantissimo nell’aiutare il paziente nella gestione del denaro. Il trattamento deve essere multidisciplinare, con interventi riabilitativi individuali o di gruppo e, se indicato, con terapia farmacologica o somatica,
come la stimolazione magnetica transcranica, che può aiutare a ri- durre il desiderio di giocare.

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