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Dybala, l’urlo della maschera del buon calcio

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Dybala piace a tutti ma allo stesso tempo è anche il più discusso. Il suo gioco non ha maschere. E Allegri sa che non può privarsene. E che fiondata col Frosinone. Una risorsa in più verso Madrid e per la fase più delicata della stagione

C’è poco da dire. Forse addirittura nulla da aggiungere. Sicuramente qualcosa da sottolineare sì. Dybala quando non gioca lo vorrebbero quasi tutti in campo, ma quando Allegri lo risparmia e la Juve vince – spesso – in molti si dimenticano il suo valore assoluto. L’allarme scatta quando troppo spesso parte dalla panchina. Per difenderlo, allora, ci si aggrappa al numero di minuti giocati. Per attaccarlo, il dito lo si punta ai pochi gol segnati rispetto ad un anno fa. E così si riparte dal “via” della chiacchiera facile e approssimativa.

Ma fossimo noi a dover fare delle scelte? Chi toglieremmo tra Mandzukic, Ronaldo e il terzo “diamante” offensivo? Risposta. Chi ha bisogno di arrivare al venti di febbraio nella migliore condizione. E senza essere stato spremuto nei mesi precedenti. Questione di logica e di equilibrio.

Tutti i grandi club che vantano di avere bilanci da favola pari alle ambizioni hanno praticamente due squadre: una l’alibi dell’altra. Con una sommatoria qualitativa, però, impressionante. E soprattutto con caratteristiche interscambiabili. Un raffreddore, insomma, non deve mettere minimamente in crisi la macchina perfetta. E qualcuno deve pazientare più di altri. Perché a parlare sono i test atletici e l’esplosività in campo. E alla Juve nessuno è da meno. Anche se l’arrivo di Ronaldo ha condizionato le gerarchie.

Dybala è un ottimo giocatore, teniamocelo stretto e godiamoci le sue giocate. Da qui a fine anno ci farà togliere le giuste soddisfazioni. Se messo nelle condizioni di non stare troppo distante dalla porta si sentirà anche più importante.

Detto fatto. Sei minuti e il siluro dalla distanza piega il Frosinone e spazza le polemiche. Quelle di noi tutti. Non del suo silenzio assordante e rispettoso. Salvo qualche raro capriccio. Comprensibile al cento per cento. Coccolato coscientemente da una società attenta ad ogni minimo particolare. Ecco la Juve. Ed ecco la risposta, stasera di Dybala.

 

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