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E-sports, Legrottaglie: «Ha senso convincere i giovani così?»

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E-sports alle Olimpiadi? L’ex Juve Nicola Legrottaglie lancia la discussione sui social: «Come facciamo a promuovere la cultura dello sport?»

Gli E-Sports sono, ridotti banalmente, i videogiochi. O meglio videogiochi sportivi, con cui è possibile scontrarsi in ogni parte del mondo. Muovono all’anno un mercato enorme, un miliardo e 800 milioni di dollari solo in Italia. La possibilità concreta è che possano entrare a far parte delle prossime Olimpiadi. Proprio su questo è intervenuto Nicola Legrottaglie ad esprimere tutte le sue perplessità.

«E-sports. – scrive l’ex difensore della Juve su Facebook – Basta una E davanti a Sport per renderli tali e diventare, addirittura, una competizione olimpica? Ne stanno discutendo in Corea. L’idea di portare i videogiochi sportivi alle Olimpiadi è tutt’altro che surreale. E’ decisamente concreta e segue la crescita esponenziale del fenomeno. Solo in Italia sono 25 milioni i giovani videogiocatori, con un mercato di un miliardo e ottocento milioni di dollari (32 miliardi vengono spesi in Cina, 25 negli Usa).»

Prosegue poi Legrottaglie. «I numeri, dunque, sono tutti dalla parte degli e-sports, ma… mi sorge un dubbio: come facciamo a promuovere la cultura del sacrificio, del lavoro fisico se stimoliamo il consumo del divano? Come far crescere il valore del gruppo, della squadra, se puntiamo sul legame tra uomo e televisore? Ha senso convincere i giovani a beneficiare dei vantaggi fisici dello sport se un possibile idolo sarà una pachidermica medaglia d’oro? Sono un po’ perplesso, ma disposto a ricredermi. Voi cosa ne pensate?»

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