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Ogararu, ricordi su Suarez: «Lo capii subito dopo il primo allenamento» – ESCLUSIVA

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George Ogararu, ex compagno di squadra di Suarez all’Ajax, ha rilasciato un’intervista esclusiva a Juventus News 24

Luis Suarez e la Juve. Un connubio che potrebbe presto trasformarsi in realtà, con il Pistolero che è diventato il principale candidato a vestire la maglia numero 9 della Vecchia Signora nella prossima stagione. Chi lo conosce bene è George Ogararu, suo ex compagno di squadra all’Ajax per due stagioni. L’ex difensore, in esclusiva a Juventus News 24, ha presentato il profilo dell’attaccante uruguaiano, tra curiosità sul terreno di gioco e aneddoti legati all’esperienza condivisa in Olanda.

È stato compagno di squadra di Suarez nel 2007/2008 e nel 2009/2010 all’Ajax. Cosa ricorda con più piacere dei momenti trascorsi insieme a lui?

«Luis è stato una bella sorpresa. È arrivato all’Ajax nel momento in cui Huntelaar stava facendo grandi cose, diventando uno dei migliori marcatori d’Europa. È sembrato fin da subito un calciatore interessante, ma dopo poche settimane di lavoro abbiamo capito la sua serietà e il suo desiderio di ottenere sempre ciò che vuole dalla vita. Ha conquistato immediatamente il suo posto in squadra insieme ad Huntelaar. Ricordo che durante gli allenamenti cercava sempre di farti il tunnel (ride ndr), con una forza incredibile e ‘cattiveria’ in campo».

Ajax, Liverpool e Barcellona. Si sarebbe aspettato questo tipo di carriera per Luis a quell’epoca?

«Ho un ricordo su questo: eravamo seduti a tavola, tutti stranieri insieme a Suarez. C’erano anche Gabri e Davids. Ad un certo punto Luis, dopo poche settimane che era all’Ajax, ci disse: “Io voglio giocare nel Barcellona”. Noi abbiamo iniziato a scherzare, anche perché in quel momento era Huntelaar il titolare. Gli dicemmo che prima avrebbe dovuto conquistare il suo posto all’Ajax, ma fin da subito capimmo che avevamo davanti un giocatore che sapeva ciò che voleva. Dopo tre mesi in Olanda pensai subito che sarebbe andato direttamente al Barcellona. Ha fatto un pit-stop al Liverpool e poi finalmente ce l’ha fatta…».

Quali erano le caratteristiche che più la impressionavano in campo del suo compagno?

«È un giocatore che vede prima di tutti lo spazio libero e sa come sfruttarlo. Si allenava con la squadra e dopo rimaneva 30′ da solo per perfezionare il tiro in porta. Sfidava altri calciatori oppure si allenava in solitaria dopo le sedute per migliorare».

E nello spogliatoio, che rapporto è in grado di instaurare Suarez con la squadra?

«Luis è una persona piacevole, si sta bene in sua compagnia ed è sempre stato un buon compagno di squadra. Metteva spesso la musica, scherzava con tutti e aveva instaurato fin da subito un buon rapporto con noi. È un calciatore rispettato da tutti, però allo stesso tempo è molto concentrato sui suoi obiettivi. Il fatto che sia diventato molto amico di Messi la dice lunga».

Adesso Luis potrebbe diventare un nuovo giocatore della Juve. Cosa porterebbe il suo acquisto alla squadra bianconera?

«Tutto ciò che abbiamo visto fino ad ora: potrebbe trasformare la Juve in una squadra ancora più temuta, rendendo ancora più completo l’attacco con Dybala e Cristiano Ronaldo».

Li ha nominati lei, come lo vede nel tridente insieme a CR7 e Dybala? Le sue caratteristiche si sposerebbero bene con gli altri due?

«Penso che andrebbe a completarsi bene con i due calciatori. Luis è una punta che non ha bisogno di essere altissimo fisicamente, perché ha delle qualità diverse che lo rendono molto forte».

In Italia, per un attaccante, non è sempre facile adattarsi ad un nuovo tipo di calcio, per via di una mentalità orientata alla fase difensiva. Crede che potrebbe avere dei problemi sotto questo punto di vista?

«Non avrà paura con i difensori italiani per via delle sue qualità nel contatto fisico. Sente lo spazio in maniera ottimale… In Italia viene messo maggiormente l’accento sulla difesa, rispetto all’Inghilterra o alla Spagna dove lui ha giocato, però Luis ha l’istinto di trovarsi spazio per segnare e creare azioni pericolose».

Essere allenato da Andrea Pirlo, inoltre, potrebbe portare qualche vantaggio all’uruguaiano?

«La sua esperienza e la sua intelligenza possono aiutarlo certamente con i giocatori. Lo ha fatto molto bene da calciatore, per questo motivo sono sicuro che lo farà anche da allenatore per trasmettere le sue idee».

Sempre all’Ajax, nel 2013/2014, è stato vice allenatore nelle giovanili di Matthijs de Ligt. Che impressione le ha fatto il difensore alla sua prima stagione in Italia?

«È stata una prima stagione di adattamento: penso che l’anno prossimo sarà migliore. Ha già imparato la lingua, si è ambientato nel nuovo campionato, ed era normale questa transizione. Penso che quest’anno sarà impressionante per lui: se poi dovesse venire Suarez sarebbe ancora meglio…».

Si ringrazia George Ogararu per la disponibilità e la cortesia mostrate in questa intervista

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