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Giannichedda: «Juve, insisti per Locatelli. Deve capire una cosa» – ESCLUSIVA

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Giuliano Giannichedda, ex centrocampista della Juventus, dice la sua sul mercato bianconero e su Locatelli

Giuliano Giannichedda, intervenuto in esclusiva ai microfoni di Juventusnews24, dice la sua sul tormentone di mercato Locatelli alla Juventus. Le parole dell’ex bianconero anche su Allegri e sul rinnovo di Giorgio Chiellini. Le sue parole.

Tira e molla per Locatelli. La Juve deve insistere? E’ lui l’uomo giusto?

«Secondo me sì, il fatto del tira e molla dipende dalla situazione economiche che in era Covid, purtroppo, tutte le società hanno attraversato. Però Locatelli per età, per il fatto che è italiano e dunque può dare continuità al blocco azzurro. Chiellini ha rinnovato, Bonucci, sono italiani che lasciano il segno che conoscono il DNA della Juventus. C’è bisogno però di ringiovanire, far capire che cos’è il DNA della Juventus e Locatelli mi sembra il profilo giusto sotto questo aspetto».

Pjanic è solo un’alternativa o un nome buono anche in coppia con Locatelli? Cosa ne pensa del suo ritorno?

«Parliamo di due giocatori forti, con caratteristiche diverse che possono giocare anche insieme. Chiaro che l’arrivo di entrambi ti porterebbe a sacrificare qualche giocatore con contratti pesanti e per quello che ho detto prima, sappiamo che diventa difficile piazzare altri giocatori. Per me ne arriverà solo uno».

Ranocchia e Fagioli, giovani in rampa di lancio. Meglio restare alla Juve o cercare spazio in prestito?

«Dipende dall’obiettivo prefissato per questi due ragazzi. Rimanere nella rosa e rischiare di non fare neanche una partita o giocare solo piccoli spezzoni, significherebbe sacrificare due giovani interessantissimi. Bisogna vedere se c’è spazio nella rosa: allenandosi con grandi campioni, possono solo crescere, è chiaro però che a quell’età è preferibile farli giocare perché devono farsi le ossa. In questo momento, con la rosa molto folta, io li manderei a giocare, ma, se la Juve dovesse fare qualche cessione, allora punterei su di loro».

Rabiot e McKennie certi della permanenza. Che ruolo vede per loro?

«Due giocatori molto importanti. Rabiot per molto tempo ha avuto delle critiche ingiustificate, è un ottimo giocatore e può fare benissimo, ha fisico, qualità ed è ancora giovane. Ricordiamoci che lui è arrivato alla Juve dopo un anno che non giocava, l’anno scorso ha avuto un po’ di problemi, il vero Rabiot lo abbiamo visto solo a tratti. McKennie lo ha dimostrato, come dice Allegri può fare 7-8 gol a campionato, ha nell’inserimento una dote sua naturale. Se rimangono loro, arriva uno tra Locatelli e Pjanic, Bentancur è un altro grande giocatore, allora è inutile tenere due giovani interessanti e mandarli in prestito».

Ramsey accostato al Milan, sarebbe una cessione indolore o bisogna insistere sul gallese?

«Dispiace per Ramsey, per me è un ottimo giocatore ma da quando è arrivato alla Juventus non è mai stato al 100%. Quando sembrava che stesse per tornare in forma, ha avuto sempre dei problemi fisici. Poi vanno fatte delle scelte, non è che puoi avere in rosa 30 giocatori. Ci sono tante partite ma si fa fatica a gestire 27-28 giocatori».

Cosa pensa del ritorno di Allegri?

«Sono molto contento del suo ritorno perché oltre ad essere un grande allenatore è anche un grande aziendalista e alla Juve ci è bisogno di tecnici del genere che sanno gestire la situazione. Poi, cinque campionati vinti e due finali di Champions… mi sembra che i risultati parlino da soli. La Juve ha fatto bene a riprenderlo».

Fronte Lazio, cosa ne pensa dell’arrivo di Maurizio Sarri?

«Lo vedo bene, sono molto curioso perché dopo un po’ di anni devi cambiare schema di gioco. Bisogna vedere i giocatori a disposizione perché poi se ha quelli giusti, lui è un ottimo allenatore e secondo me farà benissimo. Sono molto curioso di vederlo all’opera».

Rinnovo Chiellini, avanti fino al 2023. Se lo sarebbe aspettato? Un suo aneddoto su Giorgio.

«Mi aspettavo il biennale, una prospettiva a livello mentale del giocatore e di riconoscenza da parte della Juventus. A livello di spogliatoio lui è uno che deve stare nella Juve, al di là del campo è importantissimo. Giocatori con quella voglia di combattere, dal primo all’ultimo momento, tramanda il DNA della Juve. Mi aspettavo il rinnovo poi la durata è relativa perché se Giorgio tra un anno vede che non ce la fa più, non avrà problemi a lasciare. Aneddoto? Ce ne sono tanti. Sono gli scontri che abbiamo fatto in allenamento. Solo per far capire come è, come si allena al mille per mille. Una volta, prima di una partita di campionato, ci siamo scontrati e io gli ho dato una capocciata – involontaria – tra fratelli e lui si è messo 4 punti sulla lingua. Lui in qualunque momento era quello che voleva sembra allenarsi al massimo e quando fai così, i risultati si vedono».

Kaio Jorge è il primo acquisto della nuova Juve. Un pensiero su di lui?

«Non lo conoscevo benissimo, ne avevo solo sentito parlare. Sono andato a vedere qualche spezzone, mi sembra un giocatore importante che può fare sicuramente bene e può crescere alla Juve con giocatori come Dybala, Ronaldo e Morata».

Si ringrazia Giuliano Giannichedda per disponibilità e cortesia mostrate in occasione di questa intervista

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