News

Il bello del non odiare nessuno

Pubblicato

su

Nainggolan: «Odio la Juve». Così il centrocampista della Roma alla prima del suo film «Famolo e dimolo strano». In sala, davanti alla sua macchina, Romolo e Remo

Ha davvero dell’incredibile che un giocatore di calcio, fuori dal suo sussidiario domenicale, non abbia di meglio da fare che pensare alla Juventus con così tanto disprezzo. E invece è capitato a Roma, al termine di una seduta di allenamento, tra una sigaretta e una telefonata “ganza” alla fortunata di turno. Il Ninja tatuato, per tutti l’ottimo Nainggolan – il calciatore ha aperto bocca perdendo l’occasione per stare zitto e per pensare ad altro. E con tutti i soldi che guadagna di idee ce ne sarebbero, anche se i corsi di educazione e intelligenza vanno di solito a ruba e richiedono una preiscrizione con tanto di ore di frequenza. L’uomo tatuato ha ribadito un concetto che non lo fa dormire la notte. Sia che la sua Roma vinca o perda, l’ossessione si chiama Juventus. Roba da psichiatria.

Ammetto che non riesco a odiare nessuno. E lo ritengo un pregio anche per tutte quelle persone che hanno avuto la fortuna che qualcuno glielo insegnasse fin da piccolo. Odiare qualcuno? E poi perché? Altra cosa è l’invidia, magari parzialmente comprensibile quando nella vita incontri persone anche solo più fortunate di te. Ma la fortuna, anche questo mi hanno insegnato, te la devi andare a cercare. Con rispetto.

Ci ha pensato Spalletti a ridimensionare il caso (mica si starà candidando al dopo Allegri?). Lo sa anche lo stesso interessato di averla fatta fuori dal vaso. E allora è bene spiegare come sono andate le cose in passato. Nainggolan scelse legittimamente la Roma, ma prima apprezzò l’interessamento della Juventus. Difficile spiegargli qual è la differenza, o forse ci proverà Pjanic a fine campionato con un tatuaggio tricolore in più sul petto. E magari non solo.

Exit mobile version