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Juve, la Fondazione Jdentità Bianconera passa alle vie legali e denuncia Chiné: cosa sta succedendo dopo il caso Osimhen

Juventus News 24

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Juve, che caos dopo le notizie su Osimhen: i tifosi bianconeri vogliono vederci chiaro. Ecco cosa sta succedendo

Dagli esposti alla querela. La battaglia dei tifosi della Juventus contro quella che percepiscono come un’ingiustizia da parte della giustizia sportiva fa un passo avanti, e finisce sul tavolo della Procura. La Fondazione Jdentità Bianconera, attraverso un suo iscritto, ha presentato una denuncia querela nei confronti del Procuratore della FIGC, Giuseppe Chiné.

L’iniziativa legale, come spiegato dagli avvocati Michele Patrisso e Massimo Durante a capo della Fondazione sulle colonne di Tuttosport, nasce da un sentimento comune a molti tifosi: la sensazione di una “doppia velocità” di esecuzione della giustizia, implacabile con la Juve e “col freno a mano tirato” con le altre società.

PAROLE«Ci saremmo aspettati che il Procuratore, con la stessa solerzia, velocità e implacabilità utilizzati sempre nei confronti della Juve, contrastasse le altre squadre. È sotto gli occhi di tutti. Pretendiamo la parità di trattamento. Se ci viene raccontato, come fa Gravina, che la giustizia sportiva debba essere veloce, noi ci aspettiamo che ci sia identico trattamento nei confronti di altre società. Un nostro iscritto ha ritenuto doveroso non tanto farsi delle domande sull’omissione dell’atto stesso, ma anche sulla mancata indicazione delle ragioni del ritardo».

Nel mirino della querela ci sono in particolare le dichiarazioni rilasciate da Chiné nel 2023 sul caso Osimhen, quando affermò che avrebbe potuto riaprire il processo sul Napoli solo in presenza di nuovi elementi, “come ho avuto sulla Juventus”. Secondo la Fondazione, le prove c’erano già, ma non sono state perseguite con la stessa determinazione.

Jdentità Bianconera: “Vogliamo parità di trattamento, non un atteggiamento garantista”

L’obiettivo della Fondazione non è chiedere un atteggiamento più morbido, ma uguale per tutti. “Pretendiamo la parità di trattamento”, affermano i legali, citando lo stesso presidente FIGC Gravina e la sua richiesta di una giustizia sportiva veloce per tutti.

Secondo i querelanti, il sistema attuale è “anacronistico” e viene spesso “utilizzato contro il nemico di turno”, identificando nell’ex presidente Andrea Agnelli il bersaglio di qualche anno fa. La Fondazione si dice pronta a dare battaglia: in caso di richiesta di archiviazione, presenterà opposizione e chiederà un’udienza pubblica.

“I tifosi della Juventus, e non solo, devono sapere, devono avere risposte”, è il messaggio finale. Una battaglia legale che nasce dal basso, da un gruppo di tifosi che, uniti a sostenitori di altre squadre, chiede a gran voce chiarezza e uniformità di giudizio.

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