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Juventus, è crisi nera: 8 gare senza vittorie, è la striscia peggiore dal 2009. E i bianconeri non segnano da 397 minuti: i dati che battono record negativi storici
Juventus, è crisi nera per i bianconeri: tutti i dati del brutto periodo della squadra di Tudor. La statistica
Un disastro. Non ci sono altri termini per definire il momento della Juventus, sprofondata in una crisi nera, la peggiore degli ultimi 16 anni. La sconfitta di questa sera all’Olimpico contro la Lazio (1-0, gol di Basic all’8′) non è solo un’altra battuta d’arresto, ma la certificazione di un crollo verticale che ora assume contorni storici.
Come riportato dai dati statistici, quella di stasera è l’ottava gara consecutiva senza vittorie per la squadra di Igor Tudor (considerando tutte le competizioni). Un filotto negativo, frutto di cinque pareggi e tre sconfitte consecutive (Como, Real Madrid e Lazio), che eguaglia un record negativo che resisteva da oltre tre lustri.
Bisogna infatti tornare indietro fino alla stagione 2008/2009, al finale della gestione di Claudio Ranieri, per trovare una striscia così disastrosa. Un dato che la dice lunga sulla profondità di una crisi che non è solo di risultati, ma di gioco, di identità e, soprattutto, di gol.
Juve, attacco inesistente: non si segna da 397 minuti
A rendere il quadro ancora più preoccupante è la sterilità offensiva. Il nuovo modulo 3-5-2, con la coppia pesante Vlahovic-David lanciata per la prima volta dall’inizio, non ha prodotto effetti. Anzi. La Juventus non solo non è riuscita a segnare, ma ha visto Vlahovic divorarsi un gol a porta vuota (anche se in fuorigioco) e ha creato pochissimi pericoli dalle parti di Provedel.
Il dato è allarmante: i bianconeri non segnano in gare ufficiali da 397 minuti. Un’eternità. L’ultimo gol risale alla trasferta di Champions League contro il Villarreal (2-2), dopodiché sono arrivati gli 0-0 contro Milan e le tre sconfitte senza segnare contro Como (0-2), Real Madrid (0-1) e, appunto, Lazio (0-1). Non segnare da 4 partite non succedeva dal 1991.
Per Igor Tudor la situazione si fa drammatica. La sua panchina, già traballante, è ora appesa a un filo. La società gli ha rinnovato la fiducia, ma di fronte a numeri del genere, che eguagliano una delle peggiori pagine della storia recente del club, resistere diventa quasi impossibile.
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