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Juventus (Gazzetta): non piacciono gli sfoghi di Tudor. Il club pronto a intervenire sulla comunicazione del tecnico. Tutti i dettagli

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Juventus (Gazzetta): non piacciono gli sfoghi di Tudor. Il club pronto a intervenire sulla comunicazione del tecnico dopo le ultime polemiche

Prima il calendario. Poi il mercato del Como. Infine, le aspettative. In un climax ascendente di dichiarazioni polemiche, dirette e indirette, l‘ultimo mese vissuto sulla panchina della Juventus da Igor Tudor è stato caratterizzato da diversi e rumorosi sfoghi.

Quello andato in scena martedì a Madrid, però, ha sorpreso e infastidito l’ambiente juventino. Non solo per il palcoscenico, il “Bernabeu”, un tempio del calcio, o per il momento, la vigilia di una partita di Champions e di lusso contro il Real Madrid. Ma soprattutto perché è arrivato sotto gli occhi attenti di tutta la dirigenza al completo, presente in Spagna: il direttore generale Damien Comolli, il Director of Football Strategy Giorgio Chiellini e il direttore tecnico Francois Modesto.

Una caduta di stile che ha spinto il club a decidere di correre ai ripari, iniziando a lavorare in modo più stretto sulla comunicazione del tecnico. A riportarlo è Gazzetta.it.

E dire che proprio Tudor, al suo insediamento e nelle prime uscite stagionali, si era dimostrato un elemento capace di caricare e compattare l’ambiente. «Io non leggo molto, ma mi dicono che ci danno quarti, quinti o sesti e questo è solo uno stimolo», aveva dichiarato alla vigilia del debutto in campionato contro il Parma. «Di sicuro un club come questo non parte mai solo per qualificarsi in Champions».

Neanche due mesi dopo, quel registro è drasticamente cambiato. A Madrid, l’allenatore è arrivato a sostenere che «se l’analisi è “noi siamo la Juve, allora bisogna vincere sempre”, non è un’analisi giusta». Quasi un flusso di coscienza, quello del tecnico croato al “Bernabeu”, che ha messo in mostra tutto il corollario delle giustificazioni: dagli arbitri («a Verona ci hanno negato un rigore») fino al calendario («da pazzi, se avessimo giocato contro la Cremonese e non contro il Milan, saremmo primi in classifica»).

Un atteggiamento che non è tipico dello “stile Juve, di un club abituato a guardare oltre gli ostacoli. Partito aggressivo, Tudor ha cambiato registro, forse con il nobile obiettivo di proteggere i giocatori e togliere loro pressioni. La conseguenza, però, è stata quella di fornire alibi alla squadra e di dare l’impressione di volersi autoassolvere di fronte alla crisi di risultati.

Così, in questi giorni la società continuerà il lavoro di sensibilizzazione nei confronti del tecnico – già iniziato dopo la stilettata pre-Como e reso vano dallo sfogo di Madrid – per riportarlo a una comunicazione più serena e consona. A rendere tesa l’aria alla Continassa, d’altronde, bastano già le sette partite consecutive senza vittorie.

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