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Juventus Women, ecco la mano di Montemurro: novità e nuove gerarchie

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Juventus Women, ecco la mano di Montemurro: novità e nuove gerarchie già visibili dopo pochi mesi in bianconero

Dopo una pre season travagliata – lecito aspettarselo dopo un ribaltone di questa portata – la Juventus Women inizia già sorprendentemente ad assomigliare al suo tecnico. L’esordio in Champions League contro le macedoni del Kamenica Sasa – se pur semplicissimo – ha mostrato come alcuni meccanismi di Joe Montemurro abbiano già fatto breccia nei pensieri e nelle gambe delle giocatrici bianconere. Ha parlato di ciò molto chiaramente Martina Rosucci dopo la partita: «E’ qualcosa di molto nuovo e innovativo a cui ci stiamo adattando piano piano e che richiede del tempo di adattamento e tempi di collegamento tra tutti noi. Per ognuna è stimolante, impariamo qualcosa di nuova in ogni allenamento (…) Dobbiamo metterci del nostro, sicuramente il nostro atteggiamento e quello che il mister ci insegna devono andare di pari passo».

La nuova Juventus Women occupa gli spazi e non dà riferimenti né agli avversari né ai giornalisti: impossibile definire un modulo principale. I terzini sembrano più ali, le centrali si sganciano, le centrocampiste fanno su e giù come elastici. Le attaccanti te le ritrovi una volta lì e una volta là. Per fare funzionare tutto serve grande chiarezza mentale e altrettanta tecnica. Serve essere «giocatrici coscienti e pensanti, non più automatiche», direbbe Rosucci che arriva persino ad ammettere che in passato è mancato qualcosa a livello di gioco. Pare sia pure cambiata qualche gerarchia: Zamanian, grazie anche all’addio di Aurora Galli, è diventata un’intoccabile al centro del campo dopo due stagioni a singhiozzo; Lundorf parrebbe aver scalzato Hyyrynen (condizionata forse da qualche problemino fisico in preparazione) sulla corsia di destra. Proprio la finlandese era un’intoccabile di Guarino che la utilizzata in tutte le posizioni della difesa. La sensazione è che le nuove Bonfantini e Lenzini potranno avere grande spazio. Il laboratorio è aperto e c’è tanto da fare: qualcosa però si intravede già.

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