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Katie Rood: «La Juve mi ha insegnato molto, è stato un onore» – ESCLUSIVA

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Katie Rood, ex giocatrice della Juventus Women, racconta la sua esperienza in bianconero e ripercorre i suoi ricordi più belli

Tra le giocatrici che hanno scritto la storia del primo anno della Juventus Women c’è anche Katie Rood, attaccante neozelandese ora in forza al Lewes. A Juventusnews24.com, la giocatrice ha parlato della sua esperienza in bianconero.

Hai giocato per la Juventus Women solo un anno, e hai vinto uno scudetto. Quali sono i tuoi ricordi?

«Ho alcuni splendidi ricordi del mio passato alla Juventus ma ho dovuto affrontare molti cambiamenti in quella stagione. Sono grata per l’esperienza di vivere in Italia e giocare per un club meraviglioso come la Juventus, mi ha insegnato molto. Il ricordo più bello è stato la vittoria dello scudetto. Sono state emozioni stupende e la festa che abbiamo fatto dopo resterà per sempre dentro di me».

Cosa è significato per te vincere il primo storico scudetto della Juventus?

«È stato un grande onore diventare campionessa d’Italia ed entrare a far parte della storia della Juventus».

Cosa hai pensato quando hai ricevuto la chiamata della Juventus?

«Ho pensato che qualcuno mi stesse facendo uno scherzo! Quando ho scoperto che era vero, ero molto nervosa e piena di eccitazione per la nuova avventura».

Che ambiente hai trovato alla Juventus?

«Ho trovato un ambiente sfidante perché avevamo una grande squadra con tante giocatrici talentuose. Alla Juventus c’è un livello di professionalità che non avevo mai trovato precedentemente. Venendo dalla Nuova Zelanda, a volte ho faticato per adattarmi alla cultura e per imparare la lingua, ma le mie compagne di squadra mi hanno supportato molto». 

Chi è la compagna di squadra che ti ha sorpresa di più?

«Sono stata molto sorpresa da Katie Zelem. Siamo diventate grandi amiche anche se vediamo il mondo in modo differente». 

Dopo l’addio alla Juventus, sei passata in Inghilterra. Quali sono le differenze tra i due campionati?

«Penso che il campionato inglese abbia molte giocatrici tecniche e che i club abbiano uno stile di gioco chiaro. In Italia le giocatrici combattono davvero per la palla, e le squadre sono difficili da abbattere per segnare. Entrambi i campionati sono difficili e competitivi». 

L’Inghilterra è il Paese con il maggior numero di giocatrici professioniste. Quanto è visibile questa differenza rispetto alla Serie A nell’organizzazione e nel gioco?

«È difficile da dire perché ho giocato per la Juventus e noi avevamo un ambiente professionale e non sono sicura di come invece sia negli altri club d’Italia. Penso che comunque ci sia molto spazio per la crescita e gli investimenti, sia in Inghilterra che in Italia».

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