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Kostic, l’uomo derby di cui nessuno parla ora è sempre più decisivo

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Filip Kostic è l’uomo da derby di cui nessuno parla, ma il serbo è sempre più decisivo per le sorti di questa Juventus

Con fatica ma con grinta la Juventus ribalta il Torino e fa suo, per l’ennesima volta, il derby della Mole. Un match che ha visto il rientro in campo di Pogba dopo 315 giorni dall’ultima volta, oltre a quello di Chiesa che ha messo sulla testa di Bremer l’assist per il gol del 3-2. Si è poi parlato del gol di Cuadrado, alla sua ultima stracittadina, e di quello di capitan Danilo, decisivo per non far scappare il Toro e tenere il risultato sul pari, ma in pochi hanno parlato della prestazione messa in campo da Filip Kostic. L’esterno serbo, autore dell’assist del 4-2 di Rabito che ha definitivamente chiuso i giochi, è stato uno, se non il migliore in campo tra le fila della squadra di Massimiliano Allegri, per cui ormai è diventato una vera e propria certezza. Singo si starà probabilmente ancora chiedendo come fare ad arginare l’ex Eintracht che però, intanto, gli è già scappato via e ha deciso la sfida.

UN PO’ DI NUMERI

Con quella di ieri, Kostic è arrivato a quota 24 presenze in campionato e ciò significa che fin qui non ne ha saltata neanche una. Il suo score personale parla di due gol (contro Bologna e Salernitana) e 7 assist, che lo proiettano al terzo posto di questa speciale classifica in Serie A, dietro solamente al connazionale Milinkovic e al napoletano Kvaratskhelia (8 e 9 rispettivamente). Gli avversari sono dietro l’angolo e l’aggancio non è impossibile, specialmente se il numero 17 dovesse migliorare quell’80% di percentuale di passaggi andati a buon fine (484 su 606 tentati in totale). Sono 113 i cross tentati dal ragazzo nativo di Kragujevac, che sa di poter migliorare anche in questo e sotto porta (20 tiri tentati, 8 in porta e 2 a segno come già detto), ma è già sulla buona strada per eguagliare i suoi record di 11 e 12 assistenze in campionato (18/19 e 19/20). E chissà che, continuando così, non possa arrivare a toccare la mostruosa quota di 17 già raggiunta nel 20/21. Allegri ci spera, il ragazzo pure: non resta che vedere cosa succederà.

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