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Last Banner, parla il pm: «Juve ricattata dagli ultrà. Ecco cosa facevano»

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E’ partita ieri la requisitoria sull’inchiesta della Digos Last Banner che ha portato a giudizio 12 capi ultrà della Curva Sud bianconera

E’ cominciata ieri la requisitoria su Last Banner, inchiesta della Digos che ha portato a giudizio 12 capi ultrà della Curva Sud che sono stati accusati di estorsione, violenza privata, associazione a delinquere.

Come riporta il Corriere della Sera, il pm Chiara Maina durante la requisitoria ha fatto il punto su quanto è emerso dalle indagini.

«La denuncia della Juve ha spalancato un mondo sulle condotte illecite degli ultrà verso altri tifosi, tollerate, ahimè, in gran parte degli stadi italiani. Anche se la rappresentazione mediatica farebbe pensare alla Juve contro i suoi ultrà, il processo è più ampio. La Juve è soggetta al ricatto degli ultrà per via della responsabilità oggettiva. I gruppi ultrà sono costituiti spesso da soggetti con gravi precedenti penali o persone che hanno comportamenti aggressivi, almeno dal punto di vista sociale. Comportamenti violenti e antisportivi usati come strumenti di pressione, in cambio di vantaggi economici dalla società».

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