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LAVAGNA TATTICA – Quali giocatori sono stati valorizzati da Pirlo

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La stagione della Juve si sta rivelando deludente. Almeno, Pirlo è riuscito a valorizzare i giocatori in chiave futura?

L’involuzione della Juve

Queste ultime settimane, tra le varie cose, saranno decisive per decidere il futuro di Andrea Pirlo. Oltre che i risultati (bisogna assolutamente centrare la qualificazione in Champions), bisognerà anche valutare l’eredità tecnica costruita quest’anno. Ossia, se si sono creati i presupposti per fare bene in futuro, dando alla Juventus un’eredità forte e valorizzando il talento a disposizione.

Personalmente, è qui che nutro i dubbi più forti. La squadra non sta affatto chiudendo bene la stagione, anzi sembra addirittura regredita. La fase di possesso ha avuto un’involuzione evidente di cui abbiamo scritto a lungo nelle scorse settimane. Ci sono difficoltà enormi nell’attaccare una difesa schierata, con una circolazione di palla prevedibile e poco intensa. Mancano idee, con la Juve che si limita a fare girare il possesso lentamente da una fascia all’altra, crossando dalla trequarti.  Particolarmente inquietante è la staticità della squadra, con i giocatori fermi e lontani, che non danno soluzioni di passaggio ai compagni. Insomma, tanti problemi ripetuti.

Le difficoltà di Benta e Kulusevski

Tutte queste difficoltà tattiche non hanno permesso di mettere a proprio agio diversi giocatori, molti di questi sembrano addirittura regrediti rispetto alla scorsa stagione. Bentancur, che con Sarri era diventato un pilastro, sta vivendo un’annata estremamente complicata, soprattutto quando impiegato come play davanti alla difesa.  Al netto dei suoi molti errori tecnici, l’uruguagio soffre la mancanza di certezze tattiche dei bianconeri, sempre in difficoltà quando pressati. Kulusevski, impiegato in tante posizioni diverse, non è cresciuto quasi minimamente rispetto al giocatore arrivato a Parma, non riesce ancora a incidere e appare spesso confuso. Lo stesso Arthur ha vissuto mesi molto complicati, con lo staff tecnico che ci ha messo parecchio prima di trovargli il contesto per aiutare le sue caratteristiche.

La crescita di Danilo e McKennie

I giocatori su cui il contributo dello staff tecnico è stato importante sono soprattutto Danilo e McKennie. Il brasiliano, in maniera simile con quanto avveniva a Manchester, gioca infatti da terzino molto atipico: in fase di possesso lo vediamo spesso dentro al campo, in una posizione quasi da centrocampista (contro Lazio e Cagliari ha addirittura fatto il mediano). Raramente va sul fondo, anzi lascia l’ampiezza a uno tra Cuadrado e Chiesa. Dentro al campo, fa valere le sue grandi doti tecniche: le sue qualità nel palleggio e i suoi brillanti smarcamenti danno qualità alla circolazione, con l’ex City che è uno dei principali riferimenti quando la Juve palleggia.

juve danilo

Uno dei molti smarcamenti intelligenti di Danilo, che agisce tra le linee.

Anche su McKennie il contributo dello staff tecnico è stato importante. Arrivato a Torino come mediano difensivo, il texano è stato totalmente reinventato. Pirlo ha ben capito che l’ex Schalke ha qualità sopra la media nei movimenti senza palla e nell’aggressione degli spazi. E’ così diventato un incursore, un giocatore con compiti soprattutto offensivi. Tant’è che è praticamente un attaccante aggiunto: agisce spesso sulla stessa linea delle punte ed è fondamentale nel riempire l’area di rigore nei cross.

Certo, anche Chiesa è esploso, ma in quel caso i meriti sembrano quasi esclusivamente del giocatore. Non ci sono state “intuizioni” come con McKennie e Danilo: Pirlo si è limitato a metterlo nella sua posizione. Anzi, a volte c’è la sensazione che la squadra non riesca neanche ad esaltarlo nel migliore dei modi, con la palla che gira lentamente e la Juve che non sempre imbecca l’ex Fiorentina con i tempi giusti. Infatti Chiesa sta svettando proprio perché riesce a incidere anche nelle gare più negative.

Insomma, complessivamente sono soprattutto Danilo e McKennie i giocatori fin qui valorizzati dallo staff tecnico. Molti altri si trovano invece in un momento difficile, con poche certezze e senza l’evoluzione che ci si aspettava. Anche da queste situazioni si deciderà la permanenza di Pirlo.

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