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Altro che partita transitoria: la Juve cerca identità anche a Leverkusen

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Niente drammi. Ma dopo due partita senza successo, la Juve scende in campo a Leverkusen per vincere. E Pjanic svela un retroscena

(inviato a Leverkusen) «Ci siamo parlati, ci siamo detti delle cose. Spero si veda nel campo e si torni a fare quello che ci riesce bene: vincere». Miralem Pjanic prova ad allentare la pressione sulla squadra dopo due partite senza vittoria. Respinge con convinzione ogni mezzo accenno di scollamento tra la squadra e il suo allenatore.

«Del mister ci fidiamo. Siamo una squadra unita, con lui e col suo staff. Dopo cinque anni di Allegri cambia il mister: è normale che ci siano dei cambiamenti, non ho mai visto una squadra in cui funzioni tutto bene dopo sei mesi. Col gioco del mister ci vuole di più, questa squadra ha un potenziale secondo me non ancora espresso. Niente di drammatico: ci siamo detti le cose che sentivamo, per il bene del gruppo».

Insomma da Leverkusen, in una di quelle partite in calendario apparentemente da sottovalutare, passa un momento di consapevolezza importante per l’intero gruppo. Che intende anche lanciare un messaggio in chiave Scudetto: «Anche se da fuori sembra che vada tutto male. A noi si chiede di vincere e di vincere sempre tutte le partite in modo pazzesco. Non succede sempre. Finora abbiamo fatto un buon campionato, ma vogliamo essere in un’altra posizione e dovremo fare qualcosa in più».

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