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Maddaloni: «Stagione Juve né positiva né negativa, tre problemi hanno pesato» – ESCLUSIVA

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Maddaloni sulla stagione della Juve, Allegri e molto altro. L’intervista all’ex vice allenatore bianconero – ESCLUSIVA

Maddaloni, ex vice allenatore di Ferrara alla Juventus, in esclusiva a Juventunews24, ha tracciato il bilancio della stagione dei bianconeri non solo. Dalla situazione di Allegri al discorso penalizzazioni fino a Di Maria e Vlahovic e molto altro ancora: queste le sue dichiarazioni.

Come valuta Maddaloni la stagione della Juve che si chiuderà domenica con la partita contro l’Udinese?

«Io credo che questa stagione sia abbastanza difficile da giudicare. Non va dimenticato che è stato l’anno dei Mondiali e la Juventus in particolare ha avuto problemi dovuti al fatto che alcuni giocatori avevano come obiettivo quello di andare ai Mondiali nella condizione giusta. E quindi hanno iniziato tardi sotto l’aspetto dell’applicazione e della voglia di stare in campo. Poi la Juve ha avuto infortuni importanti che da un lato sono stati negativi, dall’altro positivi perché ha avuto la fortuna di poter far giocare dei giovani che si sono messi in evidenza e ora sono un valore importante per il futuro. Infine c’è stato il problema dei processi, delle plusvalenze, dell’inchiesta stipendi e il continuo saliscendi in classifica. Queste cose hanno fatto si che oggi valutare l’anno della Juve non è così facile. Molti parlano di delusione, altri di un anno in cui la Juve tra mille disgrazie ha fatto giocare i giovani che sono un capitale importante. Nell’insieme delle componenti direi che la stagione non può essere definita né positiva né negativa, ma molto particolare».

Da allenatore, che valutazione si sente di fare sul lavoro svolto da Allegri in questo secondo anno alla Juve?

«Per esperienza di questa professione posso dire che quando si allena una squadra tra mille problemi è normale che non è mai facile. Non voglio giustificare nessuno, ma sicuramente si è vista una Juve in difficoltà sotto il piano del gioco e dell’identità e nell’esprimere questo tipo di componenti di cui una squadra ha bisogno. Il dato di fatto è che la Juventus, oggi come oggi, questa identità e questo senso di squadra non ce le ha. Questo sicuramente è dovuto alle mille problematiche che ci sono state in questo anno particolare».

Secondo lei la Juve deve ancora puntare su Allegri il prossimo anno?

«Dipende da tante cose. In primis dal discorso del direttore sportivo, poi dall’orientamento della Juventus nella programmazione e anche dallo stesso Allegri che può decidere, ora come ora, di fare una valutazione diversa rispetto ai 2 anni di contratto rimanenti. Io credo che in questo momento non siano stati decisi il futuro e la sorte di Allegri. Ci sono delle valutazioni da fare e la Juve le sta facendo per capire se continuare con lui oppure prendere un’altra strada».

Il nome caldo come direttore sportivo è Giuntoli. Può essere l’uomo giusto?

«Sicuramente può essere l’uomo giusto. Il motivo è semplice: credo che, per quanto fatto negli ultimi anni, Giuntoli in questo momento sia il direttore sportivo più in auge del calcio italiano. Se dovesse approdare alla Juventus vorrebbe dire che forse la Juve ha preso il miglior direttore sportivo in circolazione. Però questa non è una cosa così scontata perché è ancora sotto contratto con il Napoli e non so se De Laurentiis avrà voglia di liberarlo. Da questo punto di vista bisogna capire cosa succederà tra loro e se potrà approdare alla Juve oppure no».

Di Maria può essere considerato il flop della stagione della Juve?

«Di Maria nella prima parte di stagione, inconsciamente, aveva come obiettivo personale di andare al Mondiale e arrivarci in condizioni ottime, anche perché veniva da un infortunio. Nella seconda parte si è ritrovato in una situazione in cui nessuno in squadra, tranne i giovani, ha espresso il meglio delle proprie qualità. Di Maria, come tutti, quest’anno non ha avuto la possibilità di esprimersi».

E Vlahovic? Farebbe bene la Juve a sacrificarlo sul mercato in nome del bilancio?

«Se l’orientamento societario della Juve, nel momento in cui perde la possibilità di avere gli introiti della Champions League, è quello di sacrificare un giovane, bisogna capire chi ha mercato e credo che Vlahovic sia uno di questi. A quel punto ci sarebbe la possibilità di un sacrificio per cercare di bilanciare i conti».

Chi è stata, per Maddaloni, la sorpresa della rosa della Juve in questa stagione così travagliata?

«La Juve può contare sui vari Miretti, Fagioli e Iling-Junior, giocatori che hanno dimostrato di poter fare parte di una rosa del potenziale della Juve. Io metto i giovani come parte positiva dell’annata. Per quanto riguarda i “vecchi” credo che Danilo in assoluto abbia dimostrato di essere la pietra su cui la Juve deve cercare di costruire il proprio futuro».

Che idea si è fatto sulle modalità della penalizzazione inflitta alla Juve per il caso plusvalenze?

«La stagione è stata molto particolare per la Juve e il fatto di aver avuto queste situazioni per cui le hanno tolto punti, poi gliel’hanno ridati, poi gliel’hanno ritolti mezzora prima della partita con l’Empoli hanno creato inconsciamente delle problematiche. Problematiche che, alla fine, sono emerse nel momento clou. A volte ci sono situazioni che a livello mentale toccano il cervello dei giocatori e a queste vanno aggiunti gli infortuni e il Mondiale. Tutto questo ha fatto si che i 10 punti siano diventati un problema davvero importante in quest’anno».

Si ringrazia Massimiliano Maddaloni per la cortesia e la disponibilità mostrate in occasione di questa intervista

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