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Marchisio in diretta Instagram con Simona Ventura: le parole del Principino

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Marchisio in diretta Instagram con Simona Ventura: ecco le dichiarazioni dell’ex centrocampista della Juventus

Alle 19.30 è in programma una diretta Instagram sul profilo di Simona Ventura tra la nota conduttrice italiana e Claudio Marchisio. Un’occasione speciale, per l’ex centrocampista della Juve, per mettersi a nudo con tutti i suoi racconti.

Marchisio racconta alcuni momenti importanti della sua vita e della sua carriera, rispondendo alle domande della Ventura e alle curiosità dei followers che seguiranno la diretta. Juventus News 24 segue LIVE l’appuntamento.

JUVE«Qualche dispiacere al Toro l’ho dato ma è sempre stato un piacere giocare il derby. Sono molto legato alla società, al Torino e ai suoi tifosi. È sempre stato bello affrontarsi e ho passato il mio periodo con un Torino che stava crescendo».

BIANCONERO«Io bianconero? Eh… Un po’ sì (ride, ndr)».

CARRIERA«Ho giocato un anno a Empoli e l’ultimo anno in Russia, allo Zenit. L’impatto in Russia non è stato semplice anche se avevo avuto consigli da Criscito, Spalletti e Mancini. Mi hanno aiutato. Ho ritrovato lì Ribalta, ex direttore della Juventus. Grazie a loro e alla squadra mi sono ambientato».

POST JUVE«Sono andato fuori per quello che ho provato io alla Juve, non solo per quello che la Juve ha dato a me. Poi avevo la voglia di fare un’esperienza all’estero. È un’esperienza per tutta la famiglia, per i figli che vanno a scuola, la moglie… A casa mia moglie non aveva più amiche, non parlava il russo».

RUSSO«Parlo poco poco. In squadra parlavo inglese, un po’ spagnolo… Poi le dinamiche di un campo sono più semplici, la vera lingua è dei piedi e della testa».

CALCIO DI OGGI «Senza mancar di rispetto ad epoche diverse e a professionisti che ci hanno regalato grandi partite, credo che la velocità sia quello che più è cambiato. Credo che quella risalti sicuramente. Poi la conoscenza, il miglioramento degli allenamenti, l’alimentazione… Ci sono tanti aspetti. Il ritmo e la velocità credo siano i fattori che si notino di più».

CAMPIONATO «Ho visto la Bundesliga: loro hanno avuto davvero poco tempo e si vedeva con il ritmo molto basso, che ora sta aumentando con livello e prestazioni. Da noi è un po’ diverso, c’è un inizio più graduale per rischiare di non farsi male anche se alcuni giocatori sono incappati in infortuni. Ora si lavora qualche altro giorno insieme, sanno come affrontare queste partite. Bisogna dosare un po’ i giocatori in questa fase, chi ha una rosa più ampia ha la fortuna di gestire meglio i giocatori».

SCUDETTO «Sarà interessante vedere nelle prime giornate come staranno queste squadre. Anche per noi, per il bello di vedere questo sport, la possibilità di giocare la sera potrebbe solo migliorare la qualità del gioco».

FUORI DAL CAMPO «Al di là delle possibilità che ci sono state, la parte esterna dal rettangolo di gioco sta esplodendo negli ultimi anni. La carriera di uno sportivo di alto livello sta cambiando con i social. La mia società gestisce dei grandi professionisti, non soltanto nel calcio, e cerchiamo di dare una mano e mettere la nostra professionalità per gestire ciò che c’è fuori dal campo e che bisogna saper affrontare e anche approfittarne».

BECKHAM «Beckham è stato il primo calciatore-influencer. Lui si era appena fidanzato con Victoria ed è subito schizzato alle stelle».

MOGLI «Il connubio ora è calciatore-influencer. Al di là delle battute, ognuno di noi deve essere libero di scegliere la propria compagna. Deve esserci totale rispetto. Poi è giusto ricordare che il calciatore deve solo pensare alla sua professionalità in campo, dando il meglio per la propria maglia».

SEGUITO«I ragazzi di 20 anni hanno pressioni totalmente diverse rispetto a quando ho iniziato io. Ho fatto un percorso totalmente diverso, crescendo piano piano in popolarità. Ora i ragazzi già dall’adolescenza hanno la loro popolarità. Gestire questa parte qua, più la parte economica, non è semplice. Non bisogna mai dimenticarsi della famiglia, delle radici, degli affetti veri. Cerchiamo di portarli a capire quale settore potrebbe essere il loro nel post carriera. Cerco di portare questa esperienza per dare una mano ai giocatori, che anche se hanno avuto grandi fortune economiche non sempre sanno cosa far dopo».

FIGLI«Giocano a pallone e nell’ultimo anno ho avuto la possibilità di seguirli. Molte volte i genitori non si rendono conto che stanno dando pressioni e atteggiamenti che potrebbero portare problemi ai loro figli. L’aspetto sociale influisce molto su queste cose: lo sport può essere un’opportunità di uscire da una vita più difficile, ma non è così. Soprattutto nei bambini piccoli, è importante vivere realmente com’è lo sport e condividere momenti belli e brutti. Questi sono i valori che il calcio dovrebbe dare e i giocatori sono i primi che dovrebbero capirlo».

EX COMPAGNI«Sono in contatto con tantissimi. Con Andrea Barzagli, che ha smesso con me. Ci siamo sentiti dopo la sua scelta di non continuare nello staff. Poi con Chiellini, Buffon, Bonucci, Lichtsteiner, Llorente… Con Ogbonna… Con tanti».

PRINCIPINO«Tutti si presentavano in jeans, io andavo in giacca e cravatta. Sembravo un dirigente».

PERCORSO JUVE «Mio padre mi portò a fare un provino nel ’93 nella succursale del settore giovanile della Juventus. Dopo due giorni di provino mi chiamarono in sede, all’epoca era in Piazza Crimea, e andai a firmare. Iniziai a fine settembre del ’93. Iniziò così il mio percorso: mi ricordo ancora la consegna del borsone, sembrava Natale il 20 settembre. Sembrava di aver ricevuto il regalo più bello».

CONSIGLI «Durante la crescita ci sono talmente tanti percorsi e ognuno di questi bisogna viverlo. Il sacrificio, non soltanto personale ma della famiglia, è importante».

SOGNO – «Il mio sogno era quello di indossare la Juventus da grande».

FUTURO«Allenatore della Juve? No, ma perché non mi ci vedo a far l’allenatore. Bisogna avere delle doti particolari, saper tenere insieme un gruppo».

ALLENATORE NEL CUORE«È Maurizio Schincaglia, nel settore giovanile. Mi ha fatto proprio crescere. Ha fatto una grande carriera in Serie A e in Sere B, mi ha dato tanto non solo come allenatore ma come un papà. Nel settore giovanile ci sono i veri artefici che ti fanno diventare un calciatore».

CALCIATORE CHE LO HA FATTO SOFFRIRE«Come avversario? Messi mi ha colpito di più: è un talento purissimo, ce lo ricordiamo purtroppo bene per la finale di Berlino. E poi un altro lo vediamo in maglia bianconera: Cristiano Ronaldo. Gli anni prima che firmasse per la Juve lo abbiamo incontrato tante volte: ti metteva veramente in difficoltà e lo sta dimostrando tutt’ora. Mi colpisce la sua voglia di mantenersi in forma e ad alti livelli. A volte anche se la tua voglia è così grande c’è sempre qualche paletto che si mette in mezzo. Lui invece è sempre ad alti livelli e dimostra veramente quanto si stia impegnando per rimanere tra i numeri uno».

FUTURO RONALDO – «Andrà via? Non lo so ma mi auguro di no. Per la Juventus e per l’interesse che ha portato in Serie A, si è messo in gioco. Spero che rimanga».

BERNARDESCHI «L’ho vissuto l’ultimo anno di Allegri, è un giocatore duttile che può fare più posizioni ma si andrebbe a snaturare la sua vera dote: giocare largo sulla fascia per accentrarsi. Credo che debba rimanere qualche metro più avanti».

GATTUSO«Tante condoglianze a Rino e alla sua famiglia».

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