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Marchisio: «La Juve può scacciare i fantasmi nel derby. Chi sarà decisivo? Dico lui»

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Marchisio: «La Juve può scacciare i fantasmi nel derby. Chi sarà decisivo? Dico lui». L’intervista verso la sfida col Torino

Marchisio ha concesso una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport sul derby tra Torino e Juve e tanti altri argomenti legati al mondo bianconero.

I SUOI DERBY – «Non li ho mai contati, però sono stati tanti. Nelle giovanili erano tutti molto combattuti. Con la prima squadra ho avuto la fortuna di non perdere mai».

LA PRIMA IMMAGINE DEL DERBY – «Non un episodio particolare ma la gioia che prova nel momento dell’esultanza. Ho segnato molti gol ma l’emozione era la stessa».

IL DERBY ORA LO GIOCANO I FIGLI – «Mio padre ogni vigilia mi ricordava che il Toro ha la pelle dura. Credo che questo Dna sia rimasto ancora adesso, lo vedo nel derby delle giovanili: persino i genitori hanno lo spirito dei combattenti. La Juve ha sempre avuto più qualità, il Torino invece qualcosa di interiore, di più forte. E’ il bello del derby ed è ciò che racconto ai miei figli che queste cose le stanno provando sulla loro pelle».

IL SUO DERBY DEL CUORE – «Il mio primo in Serie A: feci doppietta con un gol di Giovinco. Lo sentivo molto, era il primo tra i grandi e si è concluso alla grande».

CHI DECIDERA’ TORINO JUVE – «Dico Vlahovic per come è andata con la Fiorentina. Dusan ha fatto un’ottima partita ma non è riuscito a segnare e avrà tanta voglia di rivalsa»

JUVE USCITA DALLA CRISI – «Con la Fiorentina ha vinto con sofferenza e per venire fuori da momenti di difficoltà servono anche partite come queste. Nella storia del derby ce ne sono tante così, può essere anche un match chiave per scacciare i fantasmi dell’ultimo periodo».

IL GAP DI 20 PUNTI DALL’INTER – «Possono essere tanti o giusti. Se la Juventus non avesse rallentato sarebbero stati meno ma la c osa certa è che l’Inter è la più forte. Magari saresti stato più vicino, ma per lottare per lo scudetto ci vuole qualcosa in più in generale, non da un singolo o da un allenatore. La Juve deve riedificare quella fortezza a 360 gradi in campo e fuori e lo sta facendo piano piano con Giuntoli. Il dt dovrà essere bravo a costruire una squadra che se tutto andrà bene tornerà in Champions dove col nuovo format oltre a migliorare nei titolari ci vorrà di più a livello di rosa per reggere una stagione pienissima di impegni».

KOOPMEINERS, FELIPE ANDERSON, CALAFIORI – «Sono nomi interessanti però ci vuole un progetto importanti per essere certi di lottare per lo scudetto e tornare protagonisti in Europa».

DIFFICOLTA’ LOCATELLI DA REGISTA – «Il problema non è Locatelli da regista, il gioco non lo fa solo lui. E’ un momento di difficoltà ma Allegri ha l’esperienza per capire che cosa sia giusto e che cosa sia sbagliato per la squadra. Se non ha cambiato il modo di giocare, forse il motivo è che vede che più di questo non si riesce a fare. La Juve è forte quando mantiene un certo equilibrio e non subisce gol. Ogni volta che ha provato a essere più offensiva sono arrivati i momenti in cui non si riusciva più a fare il filtro giusto e subiva di più. La classifica rispecchia la qualità della squadra, mi auguro che possa mantenere il posto in Champions. Il calendario non è semplice per la Juve ma nemmeno per le altre. Dovrà tenere botta fino all’ultimo ma ha le carte in regola per raggiungere l’obiettivo senza grossi problemi».

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