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Marchisio durissimo: «Ci sono giocatori che non hanno capito la Juve, lui trotterella. Chiellini? Lo vedo magro»
Marchisio durissimo: «Ci sono giocatori che non hanno capito la Juve, lui trotterella. Chiellini? Lo vedo magro». Le parole dell’ex bianconero
Claudio Marchisio parla a La Gazzetta dello Sport delle problematiche della Juventus.
PROBLEMI JUVE – «Sono due-tre anni che si sbaglia la costruzione della squadra. Quante volte nella sua storia la Juve ha esonerato l’allenatore nei primi mesi? E quanto volte la parte dirigenziale è stata cambiata dopo un anno?».
FLOP MERCATO – «Secondo me non si possono spendere così tanti soldi ogni anno, cambiando tanti giocatori. Devi riconoscere qual è il tuo livello e cambiare poco, non rimescolare tutto. Bisogna dare solidità al progetto e questo da alcuni anni non accade».
MANCA LEADERSHIP? – «No, bisogna avere qualcosa di più da tutti. Mi sembra ci siano giocatori che non hanno capito che cosa voglia dire indossare la maglia della Juve. Jonathan David entra in campo e trotterella: tu sei alla Juventus in situazione di difficoltà, ci deve essere un atteggiamento diverso. Questo vede oggi il tifoso: tanti non stanno dando tutto quello che serve».
RIMPIANTI – «Quale giocatore avrebbe dovuto essere oggi alla Juventus? Ne dico uno: Donnarumma. Non dovevi fartelo scappare, come Frattesi, per un percorso italiano. Ora, nello spogliatoio, chi racconta che cosa è la Juve?».
CHIELLINI – «Chiellini? Me lo auguro ma capisco le responsabilità e il periodo di Giorgio, che non è semplice. Gli voglio tanto bene, lo vedo tanto magro, gli dico sempre che deve mangiare qualche bistecca in più ma so che sta dando tutto sé stesso e non si può fare tutto da solo. Io, da tifoso, ho una gran paura di non andare in Champions».
SPALLETTI – «Se è la persona giusta? Per me sì, per spessore ed esperienza. Ha bisogno di tanta fiducia. Penso fosse l’unico pronto ad accettare una panchina con tante difficoltà».
MARCHISIO ALLENATORE DELLA JUVE – «Non accetterei mai nessuna panchina. Quando ho smesso, guardando le partite dei ragazzi, ho cominciato ad aprire gli occhi su quello che mi interessava. Così ho fatto un percorso con Alessandro Tocci, che era diventato agente. La nostra agenzia si chiama Circum e segue una ventina di prospetti. Cerchiamo di lavorare in modo diverso, con pochi profili, ed essere presenti con tutti».
