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Marchisio: «Non è stato facile andare via, la Juve mi ha dato tanto»

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Claudio Marchisio ha rilasciato un’intervista parlando del suo addio alla Juve, di Pauo Dybala e di Cristiano Ronaldo

Claudio Marchisio, ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, ha rilasciato una lunga intervista toccando tanti temi legati ai suoi ricordi alla Juve. Di seguito riportato un estratto delle sue parole.

L’ADDIO ALLA JUVE – «L’avventura era arrivata al capolinea, ma il mercato stava chiudendo e pensavo che sarei rimasto. La società ha deciso di rescinde­re, per me non è stato facile pe­rò avevo voglia di cambiare. Sarebbe stato sbagliato rimanere, non avrei retto un altro anno come l’ultimo. Dopo il brutto infor­tunio al ginocchio del 2016 non ho avuto altri problemi fi­sici. Speravo in qualche possi­bilità in più, ma ho sempre messo il gruppo davanti al singolo. Io ho dato tanto ma anche la Juve mi ha dato tanto. Non ho rimpianti».

CON IL PRESIDENTE – «Ricordo quando firmai il primo con­tratto con Andrea Agnelli gli anni in cui arrivavamo settimi. Gli dissi: “Spero che tu non voglia essere uno dei pochi presidenti che non ha vinto nulla, così come io non voglio essere uno dei po­chi juventini a non aver vinto nulla”. Mi sono sempre arrivate tante offerte sia dall’estero che dal­l’Italia, per me la squadra im­portante oltre alla Juve è sem­pre stata il Milan. Però non sa­rei mai andato in un altro club italiano».

DYBALA – «Paulo ha un dono innato e mi spiace vederlo così lontano dalla porta. Anche la Juve ne beneficerebbe. Ricordo la sua prima partita con la Juve: Supercoppa con la Lazio, entrò e gli dissi “Stai vicino all’area che segni’. Lui fece gol. Ha una facilità di tiro incredibile».

CON VIDAL, PIRLO E POGBA –  «Era una gran bella sfida con quello del Barcellona. Avevamo estro, corsa e fisicità. È stato un onore giocare con loro: la genialità di Andrea, l’esperienza mia, l’esuberanza di Vidal e la spensieratezza giovanile di Paul».

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