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Materazzi avverte l’Italia in vista dei playoff: «Non bisogna dare nulla per scontato. Se non ci si qualificasse per tre edizioni di fila…»
Materazzi avverte l’Italia in vista dei playoff: «Non bisogna dare nulla per scontato». Le dichiarazioni dell’ex difensore a La Gazzetta dello Sport
Marco Materazzi, campione del mondo con l’Italia nel 2006, non usa mezzi termini per commentare il sorteggio dei gironi mondiali e l’imminente spareggio playoff che attende gli Azzurri. Con la schiettezza che lo ha sempre contraddistinto, l’ex difensore su La Gazzetta dello Sport analizza le avversarie, indica la via per la qualificazione e lancia un monito chiaro sulle responsabilità in caso di fallimento.
IL GIRONE – «Ci è capitato il girone più facile. Però ora al Mondiale bisogna andarci. Abbiamo due partite tra noi e il Mondiale e bisogna vincerle entrambe. Il Canada, perché è una delle squadre ospitanti. Non è mai facile affrontare una nazionale che gioca in casa. Ma occhio anche al Qatar… Sarà una di quelle selezioni che farà di tutto pur di rendere orgoglioso il proprio paese».
LA SVIZZERA CI HA ELIMINATI DALL’EUROPEO – «Loro giocano a calcio e giocano bene. Ma batterli potrebbe essere una rivincita proprio su quella partita. Comunque penso sia tra le avversarie europee più “morbide” che potevano capitarci. Ripeto, non è andato male questo sorteggio, anzi…».
LA RICETTA PER I PLAYOFF – «Essere uniti, anche nelle avversità. Non bisognerà dare nulla per scontato, i giocatori in campo dovranno dare tutto e soprattutto giocare senza paura. L’abbiamo visto l’ultima volta con la Macedonia: ogni minimo dettaglio potrà fare la differenza oppure costare molto caro».
COSA CONTA – «Solo il gruppo. I ragazzi dovranno essere bravi a restare compatti e giocare a tutta».
GATTUSO – «Da allenatore ha sempre dato un gioco alle sue squadre. Per quanto riguarda il suo carattere, lo conosciamo tutti. Io mi auguro che sia l’uomo giusto per riportarci al Mondiale. Sarebbe bello per lui, ma più in generale per l’Italia tutta che tornerebbe finalmente a giocare questa competizione dalla quale manchiamo da troppo. Comunque penso che se non dovessimo andarci non sarà colpa sua».
L’INCONTRO CON RINGHIO – «L’ho visto al sorteggio per i playoff. Era molto concentrato, aveva la sua solita grinta. Quella, state sicuri, non gli mancherà mai».
IL CONSIGLIO DA CAMPIONE DEL MONDO – «Di giocare senza paura e andare subito forti. Le sfide di questo tipo si devono vincere subito e non bisogna commettere l’errore fatto contro la Macedonia, quando al 90′ abbiamo preso gol. A quel punto non hai più tempo per rimediare».
IL PESO DI UN EVENTUALE FALLIMENTO – «Un fallimento dell’Italia calcistica e soprattutto del sistema. Se non ci si qualifica per tre edizioni consecutive qualcuno dovrebbe alzare il braccio e dire: “Scusate, tolgo il disturbo perché non sono in grado”».
LA SQUADRA DEL 2006 – «Pensava solo a scendere in campo compatta in ogni partita. Era una squadra di amici che stava bene insieme. E poi aveva grande qualità».
