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Mauro: «Campionato Juve falsato, non dovevano punire la squadra»

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L’ex centrocampista bianconero Massimo Mauro ha parlato della situazione in casa Juve tra vicende extra-campo e non solo

Massimo Mauro, alla Gazzetta dello Sport, ha così parlato della situazione in casa Juve tra campo ed extra-campo.

-10 ALLA JUVE – «Il pensiero resta lo stesso dei mesi scorsi: ma la Juventus queste plusvalenze non le avrà mica fatte da sola? Si sta abbruttendo un po’ tutto, ma se le norme sono queste non mi sento di dare la colpa alla giustizia sportiva. Una cosa, però, sembra certa dopo quest’anno: c’è bisogno di riforme. E servono in fretta».

CAMPIONATO FALSATO – «Bisognerebbe trovare un modo per punire società e dirigenti colpevoli, ma non la squadra e soprattutto la passione della gente. In questa storia a rimetterci sono in due: il calcio giocato e i tifosi bianconeri. Il campionato della Juventus è stato falsato, c’è poco da dire. Punti che vengono tolti, restituiti e ritolti a ridosso della partita di ieri sera contro l’Empoli: un bel pasticcio. È impossibile giocare senza obiettivi chiari e con la spada di Damocle di una penalizzazione».

PROSSIMI PASSI – «La priorità, a prescindere da qualsiasi cosa e dalle Coppe, deve essere quella di costruire un progetto tecnico chiaro che renda orgogliosi i tifosi della Juventus del gioco della propria squadra. Se fossi un dirigente mi batterei affinché il gioco della Juve possa diventare un vanto per la gente bianconera. Cambierei lo slogan “Vincere non è importante, ma è l’unica cosa che conta” in un nuovo “L’unica cosa che conta è vincere attraverso un gioco e una Juve che trasmetta entusiasmo ai tifosi”. Come erano la Juve di Lippi, quella di Conte e anche la prima di Allegri, protagonista di grandi partite pure in Champions League».

SOCIETA’ – «Il progetto tecnico prescinde dagli uomini, quindi da dirigente e allenatore. Deve essere deciso dalla proprietà. Poi, stabilito quello, si decidono i professionisti per realizzarlo. La forza della Juve è sempre stata la famiglia illuminata e abile prima a scegliere e poi a delegare la gestione a grandi manager. Però, per prima cosa, la proprietà dovrebbe dire: vogliamo riportare entusiasmo allo stadio e vedere i nostri tifosi contenti e orgogliosi della Juve».

VIA I BIG – «Io non mi innamoro dei giocatori e non credo che la gente andrebbe in piazza in caso di cessione di Vlahovic o Chiesa. La Juventus, in passato, ha continuato a vincere dopo aver venduto campioni come Zidane, Vieri… E recentemente pure dopo la vendita milionaria del giovane Pogba al Manchester United».

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