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Moggi: «I buu dovrebbero essere intesi come sfottò, parte del folklore»

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Luciano Moggi ha espresso la sua opinione riguardo ai cori razzisti verso Koulibaly, ecco che cos’ha scritto

Luciano Moggi, ex dirigente della Juventus, ha pubblicato una lettera su Libero Quotidiano. Ecco il suo punto di vista sulle polemiche intorno ai cori verso Koulibaly.

FOLKLORE – «Napoli-Lazio comincia fuori dal campo. De Laurentiis minaccia di ritirarsi dal calcio vista la poca volontà da parte di chi comanda di migliorare le regole: ovvio il riferimento ai cori razzisti su Koulibaly. Ne prendiamo atto ma fatichiamo a credergli visto che oltre al Napoli ha acquistato da poco il Bari. Riguardo poi ai buu, in un Paese normale dovrebbero essere intesi come sfottò, parte quindi del folklore».

PASSIONE – «Basterebbe non trasformarli in un quasi reato e, senza quelle regole atte a svuotare gli stadi, probabilmente sparirebbero. Se poi la partita è intesa come intrattenimento, non si può vietare ai tifosi di assistere senza sfogare la loro passione: basta che non ci sia violenza. D’ altra parte i giocatori, per primi, privilegiano gli stadi pieni, perché la grande affluenza porta soldi ai club e lauti stipendi per loro. Crediamo che Koulibaly abbia applaudito l’arbitro per aver ricevuto un’ammonizione ritenuta ingiusta: se così non fosse gli ricordiamo che Kean in Bologna-Juve di Coppa Italia rispose ai buu segnando e ammutolendo lo stadio. E avete visto Zapata, idolo di Bergamo?»

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