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Montemurro: «Abbiamo rivisto il nostro gioco. Beerensteyn è speciale» – VIDEO

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Montemurro (J Women) post Juve-Fiorentina: "Abbiamo rivisto il nostro gioco, Beerensteyn è speciale”

Montemurro: «Stiamo ritrovando il nostro gioco. Beerensteyn giocatrice speciale» ha detto dopo la sfida con la Fiorentina

(Mauro Munno inviato a Vinovo) Montemurro ha parlato dopo la sfida che la Juventus Women ha giocato e vinto a Vinovo contro la Fiorentina. Le parole del tecnico.

MIGLIORAMENTI – «Ho chiesto precisione e continuità. Abbiamo trovato un po’ del nostro gioco, ci stiamo lavorando da 15 mesi. Mi ha fatto piacere. Abbiamo ancora tanta strada da fare, ma oggi abbiamo visto il nostro gioco».

FIORENTINA – «La Fiorentina sta facendo un grande campionato, si sta vedendo il loro lavoro. Noi eravamo pronti per una prestazione importante, sappiamo che ogni squadra che viene gioca come una finale. È tutta una questione di mentalità».

MENTALITÀ – «Quando si è a questo livello ogni partita è una finale, qualsiasi competizione. Siamo in una società in cui c’è la mentalità di vincere sempre. Se lo facciamo con la mentalità di giovedì sera e di oggi vedo il lavoro che abbiamo fatto in questi mesi».

BEERENSTEYN – «Lineth la conosco da anni, da quando giocava al Bayern. È una giocatrice speciale, se le dai libertà può inventare. sono poche le giocatrici così, può essere davvero importante. Si è inserita bene in un gruppo speciale lo si è visto anche nell’esultanza con il gruppo».

SETTIMANA DI LAVORO COMPLETA – «Le mando in vacanza o andiamo in ritiro, abbiamo quattro giorni di allenamento! No, oggi si vedeva un po’ di stanchezza, ci sono stati contrasti particolari, però noi facciamo il solito cammino. È da agosto che non abbiamo una settimana di lavoro»,

INFORTUNIO NILDEN – «È stato un contrasto abbastanza brutto, dobbiamo valutare. Poi sapremo come sta».

BONANSEA – «Ci manca dal punto di vista delle gambe, ha bisogno di giocare e sto cercando di portarla a fare i 90 minuti. È una Barbara stanca, si vede che non mostra la sua qualità ma stiamo vedendo la Barbara che conosciamo».

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