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Morata in partenza direzione Liga? Ecco chi può sostituirlo

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Alvaro, croce e delizia. Evanescente, quando ti aspetti le sue giocate, sorprendente, quando meno te l’aspetti.

Proprio come nella notte dell’Olimpico, quando nel 3-4 alla Roma, Morata si è ripreso tutto quello che gli spettava dopo 64 interminabili minuti di attesa nell’inferno della panchina. Perchè la sua posizione è ancora incerta e Allegri preferisce attendere, studiare, capire la psicologia e gli stimoli di un atleta sempre a un passo dall’essere campione e in attesa della vera consacrazione, quella che non arriva mai. Forse tardiva. Per questo Allegri lo ha temporaneamente escluso dall’undici titolare: al momento gli stimoli lo allontanano da Torino. Direzione? Catalogna: Barcellona.

Scommettere sulla partenza o sulla permanenza di Alvaro è roba da bookmaker per via dell’incertezza. Puntare sulla partenza o sulla permanenza di Alvaro è esattamente come una delle tante scommesse sportive in cui è necessario indovinare il verificarsi o meno di un preciso eventi: gol o no-goal, over o under, marcatore o non marcatore. Per Morata la scommessa è solo una: partenza sì o partenza no. In assenza di quotazioni bisogna focalizzarsi allora sui movimenti di mercato, sulle alternative del Barca e su quelle della Juventus, che in questo caso si troverebbe con un buco da colmare lì davanti.

Tutto è iniziato con la chiamata di Xavi, che lo ha richiesto per puntellare l’attacco blaugrana. Magari con l’idea e l’ambizione di consacrare definitivamente al Camp Nou il talento madrileno classe 1992. Àlvaro Borja Morata Martin ha immediatamente detto sì. Senza pensarci troppo. La Juventus, come è noto, avrebbe dovuto riscattare il giocatore versando 35 milioni all’Atletico Madrid, ma il club bianconero ha evitato di farlo in estate. E allo stesso tempo, cambiare il centravanti titolare a gennaio, in un mercato che tutto sommato non mostra alternative eccellenti per il reparto offensivo di Allegri, sembra altrettanto un azzardo. Perchè i nomi ci sono, vero, ma non è detto che siano all’altezza di Alvaro. Che in campo tentenna mentre sembra intenzionato a voler tornare in patria. Ma quali sono i nomi che circolano per sostituirlo alla Juve?

Innanzitutto Mauro Icardi, il top player che la Vecchia Signora corteggia da anni. Stretto a Parigi da una morsa competitiva con i vari ‘Mbappè, Messi e Neymar, Mauro Icardi ha bisogno di ossigeno. Resta da chiedersi se ha ancora l’estro, la voglia e la tempra da killer per imprimere una vera svolta al suo percorso calcistico e a quello della Juventus. Innanzitutto, Mauro andrebbe impiegato diversamente da Alvaro, costretto a battersi troppo lontano dalla porta e, forse proprio per questo, troppo impreciso negli ultimi metri. Anche Icardi sarebbe sprecato. Meglio puntare su di lui da vero centravanti: liberando così i centrocampisti dagli inserimenti a vantaggio del possesso, creando nuova linfa per i traversori di Cuadrado e nuovi spazi per Dybala, grazie alla sua capacità di tenere bassa la difesa avversaria. Ovviamente serve continuità, e Icardi, che continua a restare in contatto con la Juventus pur senza accordo, ha segnato mediamente dodici goal in quattro stagioni al PSG. Cos’altro allora propone il mercato?

Romero Lukaku: pura fantasia. Romero sembra davvero essere in rotta con il Chelsea di Tuchel. Finalizzatore, devastante opportunista d’attacco, in grado di muovere il pallone dalla metà campo fino all’area di rigore. Appena scappato dall’Italia per unirsi ai fasti della Premier sembra difficile che possa accasarsi nuovamente in Serie A, anche per via delle sue dichiarazioni passate. Molto probabilmente solo un sogno di mercato. Così, mentre spuntano tre nomi per sostituire Chiesa, ecco altri tre potenziali centravanti vper sostituire Morata: Aubameyang, Cavani e Origi. 

In un campionato meno fisico come la Serie A, Pierre-Emerick Aubameyang può diventare un lusso grazie alle sue doti di velocista, soprattutto se motivato e carico: cosa piuttosto rara negli ultimi tempi con l’Arsenal. Trentadue anni e un numero di marcature progressivamente in decrescita negli ultimi campionati. Forse, meglio guardare altrove. C’è Cavani allo United, corteggiato dal Corinthians e quasi parzialmente estromesso dall’eterno Ronaldo: ancora determinante negli ultimi venti metri ma sa di dover recuperare un minimo di condizione fisica, quella che in negativo lo ha visto scendere in campo solo dieci volte dall’arrivo di Cristiano, e che in positivo gli ha permesso di realizzare 200 goal in 301 gare ai tempi d’oro PSG. Infine l’ipotesi Origi: centravanti moderno, abile lontano dalla porta, veloce nel girarsi. Primo tocco da migliorare e in doppia cifra di gol solo una volta. Il giocatore del Liverpool, ex Wolfsburg e Lille, potrebbe adattarsi alla Juventus e alla Serie A, campionato tutto sommato idoneo alle sue caratteristiche. 

Intanto, mentre Allegri se la prende con Xavi, circolano poi i nomi di Milik e Scamacca. L’ex Napoli, ora a Marsiglia, gode di uno stato di forma altalenante e tutto sommato di un buon rendimento sportivo, considerando gli otto goal in circa mille minuti, siglati tuttavia tra Coppa di Francia ed Europa League. A Torino arriverebbe come riserva dei vari Dybala e Kean, viene quindi da chiedersi il reale vantaggio della transazione. 

Scamacca sembra invece il giocatore perfetto per Allegri e per la sua Juventus. 195 cm di abilità nel gioco di sponda. Bravo a servire i compagni di prima e di seconda, in grado di far salire la manovra con velocità, riciclando anche e soprattutto palloni sporchi. Ottimo fiuto del gol, ottima confidenza con l’area e la porta. Gianluca sembra essere il classico giocatore italiano, giovane, in puro stile Juventus. Proprio per questo la Juve spinge, ma il Sassuolo non ha fretta. E intanto il suo prezzo lievita: dai 20 milioni dell’estate si è arrivati ad almeno 35.

Ultimo scenario possibile: l’immobilismo. Tutto resta com’è. O meglio, Alvaro scappa, Dybala resta e diventa il potenziale leader dell’attacco, con Kean e Kaio Jorge giocatori di ruolo pronti a portare a compimento il campionato. Che per la Juve, quest’anno sembra piuttosto imprevedibile. 

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