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Moreno Torricelli: «Tre punti a Napoli basilari per il campionato della Juve»

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L’ex difensore juventino si è concesso ai nostri microfoni e ci ha rivelato quali potrebbero essere le insidie e i punti di forza bianconeri per Scudetto e Champions

Moreno Torricelli con la maglia della Juventus ha vinto tutto, una fiaba nella fiaba, lui che giungeva dalla Caratese, dove giocava a calcio come dilettante, facendo il falegname come attività principale. Roberto Baggio lo soprannominò Geppetto, nomignolo che lo ha accompagnato per tutta la carriera agonistica. Con la Juve si è fregiato di una pletora di titoli: 3 scudetti, 1 Coppa Italia, 2 Supercoppe Italiane, 1 Champions, 1 Coppa Intercontinentale, 1 Coppa Uefa e 1 Supercoppa europea, un palma res pazzesco per chi, come lui, giocava a calcio nei ritagli di tempo. Difensore forte fisicamente, grintoso, con acume tattico, ha ricoperto il ruolo di esterno basso, o come si diceva tempo fa, di terzino, con umiltà, sacrificio e grande corsa. Ecco cosa ci ha detto a riguardo di questo finale di stagione bianconero.

Torricelli, la Juve domina il campionato, vede una strada in discesa per lo scudetto? «Sino ad ora la Juve ha provato di essere sempre sul pezzo e ha dimostrato di essere la più forte in Serie A, ma il calendario da qui alla fine del campionato non è agevole, con trasferte come Napoli, Bergamo e Roma, quindi non vedo una strada in discesa. La partita contro gli uomini di Sarri, al San Paolo, potrebbe essere risolutiva in ogni senso, con la Juve vincente, lo scudetto si avvicinerebbe di molto, in caso di sconfitta, la Roma potrebbe approfittarne, 8 punti possono essere un gran bel margine, ma bisogna prestare attenzione a non assottigliare questo vantaggio. Napoli può essere la chiave di volta per lo scudetto».

La Juve ha pescato il Barcellona ai quarti di Champions, cosa prevede per queste due sfide? «Gli spagnoli non sono più la compagine inavvicinabile di qualche tempo fa, rimangono sempre al top della Champions ma, a mio parere, sono battibili, e stanno disputando una stagione con alti e bassi: chiaro che la Juve se la deve giocare fino in fondo e farsi trovare prontissima sotto ogni aspetto, fisico, tecnico, tattico e di concentrazione. I ragazzi di Max Allegri non perdono mai la testa e in Champions questa è una dote importante, nella doppia sfida si può portare a casa la qualificazione, i tre mostri del Barcellona sono fuori competizione ma la difesa bianconera è solida, rocciosa e concede pochissimo, insomma saranno due sfide di altissimo livello. Mi auguro di vedere due grandi partite da parte di Dybala, Higuain, Cuadrado e Mandzukic, queste sono le sfide che ti fanno migliorare e ti proiettano nel firmamento della leggenda».

Quale giocatore juventino l’ha impressionata più favorevolmente fino ad oggi e chi l’ha delusa? «Rugani mi ha colpito favorevolmente, era già bravo tecnicamente ma lo trovo cresciuto, maturato, ha imparato a lasciare da parte certe timidezze e si sta affermando in questa Juventus, la delusione arriva invece da Pjaca. Premesso che ha subito un infortunio grave e lungo, il croato ha tutte le qualità per esplodere e fare grandi cose, Allegri si attende molto da lui, giustamente».

Per Moreno Torricelli cosa significa juventinità? «La juventinità è un modo di essere, di vivere, e ci si accorge ancor di più, di tutto ciò, quando si veste quella maglia e si respira l’aria della Società. Quando ti trovi al cospetto dei componenti della famiglia Agnelli, una delle famiglie più importanti nella storia del nostro Paese, capisci cosa significa Juventus. Sentire l’Avvocato Agnelli che si interessava a me, appena arrivato a Torino, mi ha fatto intendere tutto, pensare che uno come me che faceva il falegname, fino a poco tempo prima, interloquiva con l’Avvocato era materia che nemmeno nei sogni potevo immaginare. Una famiglia straordinaria quella degli Agnelli, tutti gentili, disponibili e pronti ad aiutare noi calciatori, ecco cosa significa la juventinità per me».

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