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Padovan usa parole durissime per Spalletti e la Juventus: «Quella scelta è stata suicida». Il commento
Padovan usa parole durissime per Spalletti e la Juventus: «Quella scelta è stata suicida». Il commento del noto giornalista
La Juventus ha subito la prima sconfitta in campionato sotto la gestione Spalletti contro il Napoli, un match che il giornalista Giancarlo Padovan ha definito sul Messaggero Veneto di rara durezza e sofferenza. L’analisi di Padovan è senza appello e punta il dito direttamente sulle scelte tattiche del tecnico bianconero.
L’errore autolesionistico: togliere Yildiz
Secondo Padovan, Spalletti deve fare un mea culpa cruciale per aver sbagliato totalmente la gestione di Kenan Yildiz, l’unico giocatore in grado di rianimare la squadra e inventarsi il gol del pareggio. Il tecnico ha commesso un errore fatalesostituendo il talento turco:
«Provare a vincerla era giusto, ma togliere il turco per inserire Kostic è stato suicida. Continuando così non solo Spalletti non cambierà la Juve, ma succederà il contrario: un gruppo di mediocri lo faranno diventare un allenatore qualsiasi, con idee velleitarie, confuse e autolesionistiche».
La critica è durissima: se Spalletti non corregge l’attitudine a sostituzioni incomprensibili, rischia di essere la Juventus, con la sua mediocrità, a cambiare l’allenatore e ad affossarne la credibilità.
Inter Como: i calciatori contano più del gioco
Padovan ha poi spostato l’analisi sulla vittoria di dominio con cui l’Inter ha travolto il Como. Il giornalista ha utilizzato il risultato per ribadire una sua tesi fondamentale sul calcio italiano:
«Il poderoso punteggio con il quale l’Inter ha travolto la rivelazione-Como stabilisce una volta di più, se ancora ce ne fosse bisogno, che nel campionato italiano i calciatori contano più del gioco».
Infine, Padovan ha difeso Cesc Fabregas dalle accuse di presunzione, lodando la sua filosofia di gioco basata sull’attacco: «dire o scrivere, come molti fanno, che Chivu ha punito la presunzione di Fabregas è ridicolo. In che cosa consisterebbe la suddetta presunzione? Il tecnico del Como vuole giocare a calcio a prescindere dall’avversario e lo fa credendo che questo sia l’unico modo di piacere al pubblico e di lasciare un segno del proprio passaggio».
