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Palladino Juve (Corriere), lui alla finestra se salta Spalletti! E c’è un altro allenatore che ha già rifiutato la panchina bianconera

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Palladino Juve (Corriere), lui alla finestra se salta Spalletti! E c’è un altro allenatore che ha giùà rifiutato la panchina bianconera. Le ultime per il dopo Tudor

Ora, la Juventus non può più sbagliare la scelta dell’allenatore. Eppure, anche stavolta il compromesso è in agguato. La dirigenza deve scegliere tra due piste principali. Il preferito (e favorito) è Luciano Spalletti: per qualità ed esperienza è la scelta quasi ovvia. I contatti con lui ieri sono stati fitti, ma l’ex CT ha posto condizioni chiare: non vuole un contratto-ponte. Vorrebbe un accordo di maggior prospettiva, con l’opzione di un biennale, per avviare un progetto. L’alternativa è Raffaele Palladino: è stimato dal dt François Modesto, che l’ha avuto a Monza, e rappresenterebbe la soluzione più “comoda”, poiché accetterebbe un accordo fino a giugno. Sullo sfondo, il nome di Mancini è molto sfumato, mentre Xavi ha già declinato l’offerta. Lo riferisce il Corriere della Sera.

Chiunque arriverà alla Juve, si ritroverà con un problema ereditato: una squadra assemblata da altri, che neppure Tudor aveva potuto scegliere. Dallo shopping estivo, il croato non ha avuto gli strumenti che desiderava: un esterno destro solido (al posto di Joao Mario), un centrocampista di governo e, soprattutto, Kolo Muani. Il club preferì invece “diluire” gli investimenti tra Openda e Zhegrova. Dopodiché, ultimamente l’allenatore croato ci aveva messo del suo, trasformando la Juve in un “esperimento itinerante”. Contro la Lazio è stato servito un cocktail di moduli (3-5-2, 4-4-2, 4-2-3-1), un caos tattico definito “tombola”.

Questi dubbi non sono nuovi. Il club aveva perplessità su Tudor pure al termine dello scorso campionato, nonostante la qualificazione Champions. Il Mondiale per club e la preparazione complicarono un cambio. All’epoca, il catalogo dei desiderati era denso: Conte e Gasperini (che dissero di no) e Andoni Iraola, che era il candidato numero uno di Mateu Alemany, l’ex ds del Barcellona che Exor aveva contattato prima di virare su Comolli.

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