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Paratici: «Pirlo alla Juve decisione naturale, potrebbe essere predestinato»

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Fabio Paratici commenta la giornata in casa Juve, che ha visto l’esonero di Sarri e l’ufficialità di Pirlo come nuovo tecnico

Ai microfoni di Sky Sport, Fabio Paratici commenta la decisione di esonerare Sarri e chiamare Pirlo alla guida della prima squadra.

SARRI «Reportage delle ultime ore? Le nostre valutazioni le avevamo già fatte tra di noi. Non è una partita che decide il destino di una persona, di un allenatore. Le nostre valutazioni sono frutto di una stagione e non di una partita».

PIRLO«La decisione di Pirlo è molto naturale. Oserei dire ‘juventina’. È un ragazzo che come abbiamo già detto è stato da noi, ha giocato con noi, è sempre stato in contatto con il nostro ambiente. È stata una decisione naturale. Pensiamo al fatto che possa essere un predestinato e speriamo possa esserlo anche da allenatore».

CAMBIO«Non è un episodio o un momento, sono tante cose che scatenano riflessioni. È stato il frutto di una stagione difficilissima».

ESONERI – «Non è l’Europa il termometro o una finale. La valutazione di Allegri era differente, ha fatto un percorso pieno di vittorie e successi. Non è l’Europa ma un insieme di cose».

MOMENTO – «Siamo comunque in un territorio inesplorato, nessuno ha mai avuto un ciclo lungo. Noi siamo al terzo ciclo, abbiamo giocato due finali di Champions League con 7/8 undicesimi differenti. Questo testimonia il lavoro fatto. Il Bayern lo scorso anno è uscito ai quarti e si parlava di stagione fallimentare, come noi. Il City quest’anno è in Champions ma era a 25 punti dal Liverpool. I giudizi sono troppi veloci. Rispettiamo tutti, ma siamo gente di calcio che ha esperienza e livello. Sappiamo benissimo che certe competizioni, come anche un Mondiale o un Europeo, sono legate ad episodi. L’anno scorso siamo arrivati ai quarti con l’Ajax con assenze pesantissime. Il Real Madrid ha giocato tre finali con tre quadre identiche: non è facile».

FUTURO PARATICI«Detto che difendere me stesso mi sembra difficile, mi sembra alquanto divertente. Voci sulla Roma? Bisogna rispettare tutti i club e la Roma è un club importante, detto questo sono qui da 10 anni, sto molto bene, ho un rapporto che va al di là di quello professionale con le persone che lavorano con me, da Agnelli all’ultimo che è qui. Ormai anche i dirigenti si stanno avvicinando agli allenatori, il giudizio è molto più rapido di prima».

SCELTA PIRLO«Andrea nella sua testa ha di svolgere il lavoro di allenatore come svolgeva quello da calciatore. Un allenatore di qualità e applicazione. È stato un gran centrocampista. Proporre un gioco di certo tipo, quello che le squadre europee cercano di seguire, è la sua idea. Abbiamo seguito quello che ci ha detto, è stato convincente nell’esposizione. Le persone sono molto più importanti del professionista».

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