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Plusvalenze Juve, Chinè sicuro: «Così operava la società»

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Plusvalenze Juve, un nuovo documento avrebbe fatto capire a Chinè come operava il club bianconero: le novità

La Gazzetta dello Sport riporta nuovi fatti che avrebbero fatto capire al Procuratore Federale Chinè che il modo di agire della Juventus sul tema plusvalenze non era regolare.

Da un documento sequestrato negli uffici dell’avvocato Garbasio il procuratore ha letto “una pianificazione a tavolino delle plusvalenze che la Juventus doveva fare entro il 30 giugno 2020″. Alcune X per sostituire il nome dei giocatori “perché i nomi erano irrilevanti, contava l’importo. Un importo deciso a tavolino in cui l’aspetto tecnico era inesistente”. Altro elemento è poi la delibera fornita dalla Consob in cui si legge che dalla propria attività ispettiva è emerso che tutte le operazioni sono state concluse in modo contemporaneo, coordinato con la controparte ma senza alcun corrispettivo in denaro.

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