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Pogba tra sospensione e risoluzione del contratto: cosa può accadere ora. Annuncio dell’avvocato Grassani

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Pogba tra sospensione e risoluzione del contratto: cosa può accadere. Annuncio dell’avvocato Grassani sulla situazione del francese della Juve

A Calciomercato.com, l’avvocato Mattia Grassani ha fatto chiarezza su cosa può succedere ora per Paul Pogba della Juve dopo la positività al doping rilevate anche dalle controanalisi.

SOSPENSIONE POGBA – «Innanzitutto, la positività ad un controllo antidoping implica la sospensione dell’atleta dallo svolgimento di qualsiasi attività, allenamenti e gare. Ciò significa che, di fatto, un calciatore professionista, positivo al test antidoping ma non ancora condannato dagli organi competenti, è sin da subito impossibilitato ad offrire la prestazione lavorativa. A tale impossibilità di rendere la prestazione lavorativa consegue la facoltà, in capo alla società, di sospendere immediatamente il pagamento della retribuzione, prerogativa, quest’ultima, che l’Accordo Collettivo, all’art. 5.5, prevede in casi davvero limitati, a riprova della severità dell’approccio con la quale vengono trattate queste fattispecie».

RISOLUZIONE DEL CONTRATTO «Sotto questo profilo, ferma la facoltà che ho appena descritto, è fondamentale attendere l’esito del procedimento disciplinare: l’articolo 11.4 dell’Accordo Collettivo prevede che ‘in caso di squalifica per doping, la riduzione della Retribuzione, in alternativa all’azione di risoluzione del Contratto, può essere pari all’intera Retribuzione, fissa e variabile, dovuta per il periodo di durata della squalifica, con decorrenza dalla sospensione cautelare deliberata dagli organi di giustizia sportiva’. Pertanto, l’Accordo Collettivo consente alla società, in alternativa, di agire per la risoluzione del contratto o di mantenere il vincolo lavorativo astenendosi dal pagamento della retribuzione per tutta la durata della squalifica. La società, a prescindere dalla sanzione che intende richiedere, deve proporre un ricorso al Collegio Arbitrale previsto dall’Accordo Collettivo, composto da tre arbitri, uno ciascuno nominato da club e calciatore, mentre il terzo viene individuato di comune accordo tra i due membri del panel indicati dalle parti o, in mancanza, dal Presidente del Tribunale competente. I tempi per giungere a una pronuncia, trattandosi di contenzioso solitamente di natura documentale, sono relativamente brevi, stimabili in circa 60-90 giorni».

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