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PUNTO A CAPO – Agnelli traccia la rotta: decimo scudetto per riscrivere la storia

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Il decimo scudetto consecutivo per riscrivere la storia, ma non solo. La nuova Juve di Pirlo non si pone limiti, la chiave è la testa

La testa molto spesso conta più di gambe e polmoni, ecco perché Pirlo è riuscito a rivoluzionare la Juventus in meno di un mese e contro la Samp, con solo un’amichevole di rodaggio contro il Novara, si è vista tutta un’altra Juve rispetto allo scorso anno. Più spensierata, con meno vincoli tattici, solida ma decisamente più leggera di quella di Sarri. Che non vuol dire frivola ma semplicemente a cuor leggero, in fiducia e con ogni giocatore funzionale al disegno di Pirlo. L’anno scorso è partito in salita, dopo la lunga rincorsa a Sarri, le sedute tattiche estenuanti alla Continassa e una squadra che in campo faticava ad esprimere tutto il suo potenziale creativo, ingabbiata da dogmi e tatticismi. Con l’ossessione di una Champions da vincere ad ogni costo, per alzare ulteriormente l’asticella dopo le due finali in cinque anni di Allegri. Agnelli dopo il Lione ha scelto Pirlo, e la prima cosa che ha fatto è stato cercare di mettere meno pressione possibile all’allenatore esordiente.

Mossa azzeccata, anche se la personalità del Maestro avrebbe retto senza problemi anche i carichi da novanta. Ma meglio partire a fari spenti, lavorando tanto e parlando poco, facendo quello che Pirlo ama fare di più: i fatti. E così alla Continassa, dal giorno uno, si è iniziato a respirare un altro clima, il gruppo si è ritrovato più compatto che mai, con nuovi stimoli in mente. Senza una Champions da dover sollevare a tutti i costi, ma con il decimo scudetto alla portata. «Una vetta da scalare e non un dato scontato» per il presidente Agnelli, che non tralascia Coppa Italia, Champions e Supercoppa, ma con Pirlo ha scelto  anche stile, juventinità, senso di appartenenza e mentalità pericolosamente ai minimi storici dopo lo scorso anno.

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