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PUNTO A CAPO – Sarri gestore e motivatore. E quattro casi da risolvere

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Primo in campionato e a una vittoria dalla fase finale di Champions. Ma il compito di Sarri a Torino non è solo allenare

Allenatore prima di tutto. Ma anche gestore e psicologo. Da quando è arrivato alla Juventus Maurizio Sarri ha fatto molto più che dare indicazioni dalla panchina. Ha rilanciato un Higuain ritrovato, ha dato fiducia a Dybala dopo che il mercato estivo l’aveva ridotta al minimo. Ha responsabilizzato Bonucci e dato continuità a Bernardeschi, gestito al meglio l’alternanza SzczesnyBuffon, confermando Ronaldo al centro del suo progetto e reinventandosi Cuadrado terzino.

Ma ci sono anche situazioni decisamente più complicate, e almeno quattro casi che vanno gestiti con tutta la sua esperienza. A partire da Mandzukic, ancora fuori rosa per scelta della società, fino ai malumori di Emre Can, fuori lista Champions e poco utilizzato anche in campionato. In difesa Demiral e Rugani scalpitano con una sola presenza a testa, entrambi si guardano intorno valutando possibili offerte per gennaio. Allenare è importante, ma prendere decisioni che coinvolgono un gruppo di 25 campioni lo è altrettanto.

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