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Quando lo Stadium non gradisce: da Khedira a Bernardeschi

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Quando lo Stadium non gradisce: da Khedira a Bernardeschi. Pupilli degli allenatori bocciati dalla platea bianconera

Non si può piacere a tutti ma, per quieto vivere, è altamente consigliabile piacere ai più. Federico Bernardeschi negli ultimi mesi non ci è riuscito: qualche prestazione incolore ha scatenato l’insofferenza – a volte la rabbia – dei tifosi della Juventus, intenditori dal palato fine e molto bene abituato. Nel concreto parliamo di fischi come se piovesse per il 33 nelle ultime apparizioni allo Stadium. Fischi che il giocatore sta accettando, sopportando ma che piacere non fanno di certo. Sarri, che invece continua a difendere a spada tratta Federico, l’ha fatto capire chiaro e tondo: «È un ragazzo molto sensibile, si nota anche nella differenza di sicurezza che ha in trasferta rispetto alle partite di casa. Evidentemente i fischi dello Stadium gli stanno pesando. Ma per noi è un giocatore importante, non deve farsi influenzare da niente e nessuno».

Un paio di consigli in merito potrebbe darglieli Sami Khedira, un altro interprete storicamente avverso all’indice di gradimento dei tifosi della Juve. Il tedesco, pupillo di Massimiliano Allegri prima e di Maurizio Sarri poi, non è mai entrato nel cuore, per eufemismo, della gente bianconera. L’ex Real Madrid, poco appariscente ma utile per il suo lavoro oscuro e la sua intelligenza tattica, ha sempre rimbalzato critiche e malumori grazie alla sua enorme esperienza. Beccato più volte dal pubblico soprattutto nella scorsa stagione, Khedira è sempre stato bravo a farsi scivolare tutto di dosso. Un’attitudine che in questo momento Bernardeschi sta facendo fatica a fare sua. Prestazioni di livello e qualche gol potrebbero essere giusto antidoto o strada più praticabile per iniziare a piacere a qualcuno in più.

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