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Rabiot paradosso della Juve: 11 gol e futuro a rischio

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Rabiot paradosso della Juve: 11 gol in stagione, leader della squadra, elemento fondamentale di Allegri e futuro a rischio

Rabiot ha messo nuovamente la firma nella partita (forse) più importante della Juve fino a questo momento della stagione. Il francese si è fatto trovare al posto giusto al momento giusto, colpendo lo Sporting all’Alvalade con il suo gol numero 11 in questa annata.

Con la crisi di Vlahovic, le difficoltà di Chiesa, Di Maria e Milik, l’assenza di Kean sono proprioe le sue reti e le sue prestazioni a mandare avanti la Juve. Molto del merito è suo, ma va sottolineato il lavoro svolto da Allegri. L’allenatore su di lui ha puntato tanto, anche quando ormai più nessuno sembrava dargli fiducia, ed è stato ripagato come meglio non poteva sperare.

GOL E NON SOLO

Il gol è solo la punta dell’ennesima, grande prestazione offerta da Rabiot in questa stagione. Tolta l’ingenuità che è costata il rigore del pareggio dello Sporting, infatti, il centrocampista classe 1995 è stato tra i pochi a salvarsi in una prestazione nel complesso negativa. Fisicità, corsa, capacità di prendere palla e ripartire per far rifiatare la difesa. Intelligenza nel capire i vari momenti della sfida, cattiveria e voglia di lottare su ogni pallone. Rabiot contro lo Sporting ha mostrato tutto il suo repertorio, risultando (forse) il migliore con Cuadrado.

NUMERI

1, 5, 0, 11. Sono questi i numeri dei gol di Rabiot in quasi 4 stagioni in 167 presenze complessive. La trasformazione del francese, dal punto di vista realizzativo, è a dir poco impressionante. “Miglior marcatore? Cerco di fare tutto, di aiutare la difesa, di inserirmi per fare gol. Sono contento perché sono sempre gol decisivi”. Sono queste le sue parole a JTV dopo lo Sporting. Nessuno si sarebbe aspettato un exploit del genere, men che meno che Rabiot in questo momento potesse far meglio dei vari Milik e Di Maria e segnare 11 reti come Vlahovic. Tra i centrocampisti della Serie A non c’è nessuno che ne ha fatti di più nel 2022-2023. Può migliorare? Per Allegri si: “Ha le qualità ma deve ancora migliorare perché a volte arriva vicino all’area ma non tira. È diventato un giocatore importante e straordinario”.

LEADER DELLA JUVE

Io leader? Sì. Ci sono giocatori più anziani come Bonucci che ha il suo ruolo e Danilo che in questo momento è il capitano. Sul campo abbiamo bisogno di molti giocatori così che aiutano i compagni. Io sono uno di quelli”. E’ forse questo il tratto che più ha stupito tifosi e addetti ai lavori. Rabiot, infatti, negli anni scorsi non aveva mai dato l’impressione di essere un giocatore di carattere. Oltre alle difficoltà dal punto di vista tecnico e tattico, nonostante sia Sarri che Pirlo lo considereassero un titolare inamovibile, aveva mostrato sempre poca personalità. Un fatto strano per un giocatore che già a 17 anni esordiva in Ligue 1 col Psg accanto a fior fiori di campioni. La sensazione è che, grazie ai gol, alle prestazioni positive e al lavoro di Allegri, il centrocampista sia definitivamente esploso da questo punto di vista.

La sua maturità si è vista anche dopo la sconfitta con la Lazio, quando a Dazn non ha avuto problemi a definire il primo tempo della Juve come “vergognoso”. Quello era stato un chiaro segnale di come la sua mentalità sia ormai in linea con quella di una squadra come la Juve che vuole vincere sempre, senza aggrapparsi ad alibi che avrebbero annientato chiunque (infortuni, penalizzazione…).

IL PARADOSSO

I gol, le grandi prestazioni e il ruolo da leader assunto in questa Juve, tuttavia, rischiano di non bastare per vedere “Cavallo Pazzo” a Torino anche nella prossima annata. E’ questo il paradosso di un giocatore diventato in poco tempo da “brutto anatraccolo” a elemento fondamentale della squadra che ha il contratto in scadenza tra poco di più di due mesi.

La sensazione è che il suo futuro sarà legato alla partecipazione o meno della Juve alla prossima Champions League. E quindi a tutto quello che avverrà nelle prossime settimane sul fronte giudiziario. Rabiot ha dimostrato nel tempo un attaccamento sempre maggiore alla maglia e alla causa della Vecchia Signora. E’ ovvio che questa annata ha attirato l’attenzione di tutti i top club europei, pronti ad accontentare le richieste economiche della mamma-agente Veronique per sfrutturare l’occasione a parametro zero.

La sua testa, al momento, è solo al campo, alla Coppa Italia e all’Europa League. “Vincere un trofeo? Noi saremo pronti, abbiamo fatto il lavoro stasera e lo faremo anche d’ora in avanti. Dobbiamo prepararci bene, giocare con cuore e testa“. La Juve, però, dovrà decidere in fretta se continuare a puntare su uno dei migliori centrocampisti in circolazione oppure no.

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